El Niño sta per tornare e il suo riscaldamento delle acque porterà conseguenze sul nostro paese. Ecco cosa ci attende.
Quest’anno l’Italia ha sperimentato un’estate intensa, con temperature che hanno raggiunto picchi oltre i 40°C in alcune città. Mentre le alte temperature si mantengono al centro dell’attenzione, si profila all’orizzonte un fenomeno atmosferico di portata globale che potrebbe ulteriormente agitare il clima: El Niño. Ma di cosa si tratta, e come influenzerà le condizioni climatiche globali?
El Niño pronto già prima dell’autunno
L’entità atmosferica nota come El Niño sta per fare il suo ritorno, inaspettatamente, già dall’autunno. Questo fenomeno è caratterizzato da una serie di variazioni climatiche su vasta scala, che si verificano nell’Oceano Pacifico tropicale, centrale ed orientale. Questo ciclo è identificato come El Niño-Southern Oscillation (ENSO), in cui El Niño rappresenta il riscaldamento delle acque oceaniche e La Niña il loro raffreddamento.
La scorsa estate è stata contrassegnata come la più calda mai registrata, nonostante ci si aspettava che il caldo torrido sarebbe stato influenzato dal raffreddamento tipico di La Niña. Questo solleva interrogativi sull’avanzamento del riscaldamento climatico, legato in parte alle attività umane, che sembra sopraffare gli effetti dei grandi meccanismi climatici.
La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha recentemente segnalato un riscaldamento delle acque oceaniche al di sopra delle aspettative. La presenza di El Niño è quindi confermata in anticipo rispetto a quanto previsto e questo potrebbe portare a impatti significativi sul clima globale.
Ma come può ciò che accade dall’altra parte del mondo influenzare il clima in Italia? Tutto dipende dagli oceani e dalle loro temperature. L’aumento delle temperature nell’Oceano Pacifico nord-orientale potrebbe innescare flussi di calore che influenzano gli anticicloni, spingendo l’anticiclone africano verso il Mediterraneo.
Cosa dobbiamo aspettarci
Questo aumento delle temperature non riguarda solo l’atmosfera, ma coinvolge soprattutto le acque di mari e oceani, creando le condizioni per fenomeni meteorologici estremi. Si parla di 4 o 5 gradi in più, che per quanto possano sembrare pochi hanno un impatto molto importante sul clima globale. Gli eventi chiamati “Medicane” (Mediterranean Hurricane), delle vere e proprie tempeste tropicali, potrebbero verificarsi eccezionalmente nel Mediterraneo portando piogge intense e venti forti.
Il prossimo autunno promette turbolenze atmosferiche, con El Niño che si sta facendo strada. Resta da vedere come gli effetti di questo fenomeno globale si intrecceranno con il contesto climatico globale e come influenzeranno le condizioni nelle diverse parti del mondo. La stagione a venire potrebbe essere un vero banco di prova per le misure di adattamento alle condizioni meteorologiche in costante evoluzione.