La Fontana di Trevi è uno dei monumenti più famosi d’Italia, ma potrebbe non essere più visitabile. La decisione shock dell’Assessore al Turismo di Roma.
Roma è invasa ogni anno da milioni di turisti provenienti da ogni angolo del mondo, e tra le sue bellezze, una delle più gettonate è senza dubbio la Fontana di Trevi. Ogni giorno davanti alla sua vasca si affollano migliaia di persone che lanciano monete, scattano foto e si lasciano ammaliare dal fascino senza tempo di questa meraviglia. Da dove viene quindi la decisione di rendere la Fontana di Trevi non più visitabile al pubblico?
Proprio così si presenta la decisione di vietare la visita alla Fontana di Trevi nel prossimo futuro, e i motivi che si celano dietro questa scelta sono decisamente seri! Conviene correre a visitare questa meraviglia d’arte e storia prima che non si possa più fare!
Se da una parte la Fontana di Trevi è spesso scenario di proposte di matrimonio, di gesti tradizionali come quello di gettare la monetina nelle sue acque, di gelati in famiglia e foto in stile “Dolce Vita”, purtroppo c’è anche un rovescio della medaglia.
Qui infatti, sempre più spesso avvengono atti a dir poco incivili, come quello attuato dagli attivisti di Ultima Generazione, che hanno gettato un liquido nero nella fontana per manifestare contro i cambiamenti climatici. Oppure di un uomo che ha pensato di refrigerarsi dalla calura romana entrando nella fontana.
Sebbene possano sembrare gesti innocenti e non volti a danneggiare il monumento, di fatto lo fanno eccome, e a poco servono le multe più o meno salate che vengono fatte ai trasgressori. E’ proprio la salvaguardia del patrimonio artistico, storico e culturale che la Fontana di Trevi rappresenta ad aver spinto Alessandro Onorato, l’Assessore al Turismo di Roma, a valutare di chiudere la Fontana di Trevi, una soluzione sicuramente drastica, ma necessaria?
Onorato, preso atto delle continue ingiurie al monumento, ha quindi avanzato la proposta di definire delle limitazioni all’accesso alla Fontana di Trevi. Si tratta ancora di una proposta, in stato di valutazione quindi, che il Comune di Roma e la Prefettura, le Soprintendenze e i Ministeri competenti dovranno vagliare e definire.
Se da un lato questo provvedimento sembra estremo e catastrofico, dall’altro apre un interessante dibattito e una riflessione importante sulla salvaguardia del patrimonio artistico che ci circonda, che deve essere tutelato e protetto da atti di inciviltà come quelli sopracitati: cosa si può fare per limitarli? Come si può evitare il danneggiamento irreparabile e irreversibile di cotanta meraviglia a opera di persone che non hanno il minimo rispetto per un simbolo del genere?