Alessandro Di Battista si è trovato al centro delle critiche sui social media a causa di una gaffe riguardante la nascita di Gesù, suscitando un acceso dibattito e una serie di reazioni da parte degli utenti online.
Durante il periodo natalizio, il mondo dei social media ha dimostrato di non essere affatto indulgente, e Alessandro Di Battista ne ha sperimentato le conseguenze dopo un post che ha rivelato alcune lacune nella sua conoscenza storica, in particolare riguardo alla nascita di Gesù.
Il post incriminato riguardava un raid delle forze armate israeliane su un campo profughi a Gaza, pubblicato dall’ex parlamentare del M5s il 25 dicembre. Nella sua dichiarazione, Di Battista scriveva: “Il giorno in cui si festeggia la nascita di un bambino nato in Palestina più di 2000 anni fa, sempre in Palestina, l’ennesimo bombardamento criminale israeliano ha fatto l’ennesima strage di bambini. Buon Natale a chi non si volta dall’altra parte“.
Ma l’errore nel riferimento a Gesù non è passato inosservato agli occhi dei frequentatori dei social, che hanno prontamente corretto l’ex parlamentare. Un utente ha sottolineato che la Palestina non esisteva ai tempi di Gesù, mentre un altro ha chiarito che il nome “Palestina” fu assegnato dai romani oltre cento anni dopo la nascita del Messia. Alcuni hanno scelto di affrontare la situazione con ironia, chiedendo se Di Battista giocasse a Tresette durante le lezioni di catechismo.
Nonostante le critiche ricevute, Di Battista è riemerso come figura di spicco negli studi televisivi dei talk show politici, mostrando sin dall’inizio dei bombardamenti a Gaza una posizione critica nei confronti di Israele. Nel corso dell’anno, l’ex parlamentare del M5s ha aumentato la sua presenza nelle piazze e, dopo essersi insediato come vicepresidente dell’associazione “Schierarsi”, si è cominciato a vociferare di un ipotetico ritorno in politica.
“Vedremo quello che sarà nei prossimi mesi“, ha dichiarato Di Battista commentando il suo ruolo nella neonata associazione culturale presieduta da Luca Di Giuseppe. “Se qualcuno pensava che stessi usando questo ruolo per riposizionarmi, si sbaglia. Ho una qualità di vita alta, non mi manca minimamente il Palazzo. Non sto creando un’associazione per utilizzare gli iscritti e andare a bussare ai partiti, dicendo ‘conto su tot persone, quel posto me lo dai’. Io sono disinteressato alla mia carriera personale“.
Resta da vedere come evolverà la situazione politica nei prossimi mesi e se Di Battista sceglierà di tornare attivamente in prima linea.