È allarme in tutta Europa per un alimento che rischia seriamente di danneggiare tutti i consumatori comunitari, la crisi è totale: ecco che cosa sta succedendo.
Negli ultimi giorni, la spesa di milioni di persone in tutto il “vecchio continente” potrebbe subire un colpo inaspettato. Questo perché, uno dei prodotti più utilizzati in Europa potrebbe subire un pesante rincaro che potrebbe le persone a rivedere le proprie priorità.
È ormai da più di un anno che l’economia ha subito un forte scossone per via della pandemia da Covid e, soprattutto, per la guerra in Ucraina scoppiata dopo l’attacco russo nel febbraio 2022. Eventi che hanno generato pesanti aumenti in tutti i settori, dall’energia al carburante, passando per quello alimentare. Negli ultimi giorni, infatti, è stato lanciato un allarme in tutta Europa per un alimento prossimo agli aumenti. Stiamo parlando di un articolo importante per la cucina delle persone e che potrebbe provocare dei danni a tutti i consumatori che si ritroverebbero a rivedere il proprio stile di vita per non essere sopraffatti dalle spese.
Allarme Europa per un alimento: arrivano i rincari
Parlare di rincari non è certo una novità. Eppure, è sempre una sorpresa quando ad aumentare sono quegli alimenti che vengono acquistati quotidianamente dai cittadini. Questo perché presto ci potrebbe essere un rincaro dello zucchero che provocherebbe uno scossone non indifferente per le famiglie della comunità europea, ma non solo.
In questi giorni, infatti, lo zucchero sta diventando più costoso. I consumatori europei si potrebbero trovare presto a pagare di più i pacchi di zucchero, così come i dolci in vendita. In questo scenario, i produttori e gli acquirenti di zucchero stanno negoziando dei contratti per il prossimo anno.
I prezzi che sono stati citati per la stagione 2023-24 riguardano 1000 euro la tonnellata, parliamo quindi di più del doppio rispetto al 2022-23, come detto da Bloomberg. Ciò potrebbe portare a un forte incremento dei prezzi. Senza contare l’inflazione record che sta attraversando tutto il “vecchio continente” ormai da mesi. Il motivo di questi rincari, però, non è dovuto all’economica, ma al cambiamento climatico e alla siccità che ha danneggiato la produzione che è diminuita del 12% rispetto allo scorso anno. E che potrebbe diminuire ulteriormente durante il prossimo raccolto previsto a ottobre.
Nonostante i dati siano non troppo soddisfacenti, così come le temperature record che si stanno registrando in questi giorni, gli analisti e gli esperti sono ottimisti sul fatto che il raccolto e la produzione potrebbero aumentare.