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Salute

Allarme medici italiani sugli antibiotici: sta succedendo qualcosa di molto grave, bisogna fermarsi

È allarme medici italiani sull’uso degli antibiotici. Ciò che è emerso mette l’accento su un problema che è necessario fermare subito.

Allarme dei medici italiani

 

La crescente diffusione e il frequente uso indiscriminato degli antibiotici rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica, e l’Italia emerge come uno dei Paesi con il più alto consumo di questi farmaci nell’Unione Europea. Questa situazione ha destato l’allarme dei medici italiani che ha evidenziato l’urgente necessità di adottare misure per fermare questa tendenza preoccupante.

Allarme dei medici italiani sugli antibiotici: cosa sta succedendo?

L’Italia si trova di fronte a una sfida sanitaria significativa legata all’abuso di antibiotici, un problema che richiede un’azione immediata da parte delle autorità competenti. Le statistiche recenti dimostrano che il nostro Paese registra uno dei più alti consumi di antibiotici in Europa, sia a livello di erogazioni del Servizio Sanitario Nazionale che di acquisti effettuati dalle strutture sanitarie pubbliche.

Secondo le analisi di Sanità33, nel corso del 2021, l’Italia ha segnato una media di 15,9 dosi giornaliere di antibiotico per mille abitanti, posizionandosi molto al di sopra della media europea. Questo dato è allarmante considerando che supera di più del doppio la media austriaca, evidenziando una tendenza preoccupante verso un uso eccessivo di questi farmaci nel nostro Paese.

Un aspetto critico è rappresentato dal tipo di antibiotici maggiormente utilizzati in Italia, che tendono ad essere quelli ad ampio spettro. Questi farmaci, sebbene efficaci nel trattamento di una vasta gamma di infezioni, aumentano il rischio di sviluppo di resistenza microbica, rendendo più difficile il trattamento delle infezioni nel lungo periodo. Questo sottolinea l’urgenza di promuovere un uso più razionale e mirato degli antibiotici per contrastare la diffusione della resistenza antimicrobica.

Un’altra critica importante riguarda le disparità nel consumo di antibiotici tra le diverse regioni italiane. Ad esempio, nel Mezzogiorno si consuma il 75% in più di antibiotici rispetto al Nord, evidenziando la necessità di adottare strategie specifiche per affrontare la problematica in modo equo e efficace su tutto il territorio nazionale.

È fondamentale ribadire che gli antibiotici devono essere utilizzati solo per trattare infezioni batteriche e sempre sotto prescrizione medica. L’uso indiscriminato di questi farmaci può portare allo sviluppo di resistenza antibiotica, con gravi conseguenze per la salute pubblica. Pertanto, è essenziale promuovere una maggiore consapevolezza sull’uso responsabile degli antibiotici e incoraggiare pratiche di prescrizione più prudenti da parte dei medici.

Quanto tempo ci vuole a smaltire un antibiotico?

Dopo aver assunto un antibiotico, il tempo necessario per il corpo umano per metabolizzare e smaltire completamente il farmaco varia a seconda di diversi fattori.

Allarme antibiotici

In generale, per gli antibiotici più comuni, il corpo umano può impiegare dalle 12 alle 24 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose per eliminare completamente il farmaco dall’organismo. Tuttavia, per alcuni antibiotici a lunga durata d’azione, come l’azitromicina, il tempo di smaltimento può essere prolungato fino a 15 giorni dopo l’ultima assunzione.