Ultimamente si è sentito spesso parlare di “sindrome del riso fritto”, in particolare su TikTok. Ecco di cosa si tratta.
Sui social non si parla di altro che della sindrome del riso fritto, un noto e gustoso piatto tipico della cucina asiatica. Con il termine “sindrome”, però, non si intende una mania, bensì una vera e propria condizione di salute piuttosto spiacevole. Scopriamo insieme di cosa si tratta e a cosa prestare attenzione.
Il riso fritto è un piatto molto popolare della cucina asiatica, noto per la sua combinazione di riso e diversi ingredienti come verdure, carne, uova e condimenti vari. Sebbene sia associato principalmente alla cucina cinese, è ampiamente consumato in molti altri paesi dell’Asia.
La vera nascita del riso fritto resta ad oggi ignota, anche se si ritiene che abbia avuto origine in Cina molti secoli fa. Si è diffuso in molte regioni dell’Asia e in seguito ha acquisito variazioni uniche in diversi paesi, con l’aggiunta di ingredienti locali e influenze culinarie regionali.
Questo piatto è diventato popolare in tutto il mondo per la sua semplicità, la sua versatilità e il suo sapore delizioso. È un elemento comune nei menù dei ristoranti asiatici e è anche apprezzato in molte cucine domestiche internazionali, spesso personalizzato secondo i gusti e le preferenze locali.
Un piatto di per sé innocuo, ma al quale bisogna prestare attenzione a causa di un batterio chiamato Bacillus cereus, che si sviluppa negli alimenti ricchi di amido. Vediamo insieme come evitarlo.
Essendo il Bacillus cereus un microrganismo che si sviluppa grazie alla presenza di amido, non è solo il riso a essere a rischio, ma anche la pasta e alcune verdure cotte. Il batterio è resistente al calore, quindi è necessario prestare molta attenzione alla conservazione dei cibi, in quanto riscaldarli non basterà ad eliminare il batterio.
In caso di ingestione di cibi contaminati possono manifestarsi sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea. Per quanto in gran parte dei casi la questione si risolva in poco tempo, le persone più fragili potrebbero dover ricorrere a cure mediche più specifiche.
Per evitare di incorrere in questo batterio è sufficiente controllare che gli alimenti siano conservati a una temperatura adeguata evitando che restino troppo tempo a temperature intermedie.
Inoltre è buona abitudine mettere subito in frigo gli avanzi senza attendere che si raffreddino a temperatura ambiente.