Rispettare la legge è essenziale per vivere pacificamente nella società, ma la collettività è ricca di persone che forzano i posti di blocco: situazione anarchica o protesta valida?
Non si parla d’altro, specialmente in questo contesto di vacanza e festività dove i brindisi non mancano. Il nuovo codice stradale sta già facendo delle vittime in termini di sanzioni, revoca della patente e dei punti: cos’è che non sta funzionando? Complice anche chi prende lo sciroppo per la tosse e il mal di gola, anche loro possono risultare positivi all’alcol test. La conseguenza peggiore è l’aumento delle persone che forzano i posti di blocco, i quali trasgrediscono la legge quasi come “anarchici”, ma possono mai esser considerati tali dei genitori che prendono il propoli?
Forzare i posti di blocco delle forze dell’ordine è qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato nel 2025. In termini di vivere civile, è qualcosa che sfiora letteralmente l’anarchia, però la questione è complessa. Come si possono definire anarchici dei genitori che prendono delle caramelle di propoli per lenire il mal di gola? Sembra assurdo, ma dato che queste “pasticche pericolose” contengono alcol, il test condotto dalle forze dell’ordine non può non risultare positivo.
Sicuramente, chi beve e assume droghe, va denunciato e sanzionato per come è necessario, poiché sono i principali criminali che sterminano innocenti con incidenti dall’esito drammatico. Su questo, nessuno è contrario. Il punto è che però la legge cozza un po’ con la realtà, perché bisognerebbe trovare un modo per distinguere queste persone che trasgrediscono la legge, da chi difatti risulta positivo, a causa di uno sciroppo per la tosse con effetti “sedativi”.
La conseguenza peggiore è vedere delle persone “ligie della legge”, forzare i posti di blocco per paura di ricevere delle sanzioni gravi. Anche perché, se bisogna proprio fare il punto della situazione, con tutta questa crisi e penuria economica, come si fa a pagare le multe più salate? Ci son stati episodi pericolosi, ecco di quali si tratta.
Se ne inizia a citare qualcuno, come il genovese di 42 anni che è letteralmente fuggito come un delinquente, pur di non sottoporsi all’alcol test. L’aspetto più preoccupante e che di conseguenza lo “rende pericoloso”, è la fuga. Correre per strada dandosela letteralmente a gambe levate, può essere un danno per chi sta attraversando la strada e magari sta passando sia sulle strisce che con il verde per il pedone! Magari, si tratta proprio di una mamma con un figlio in carrozzina. Dov’è la maggior sicurezza? Ma non finisce di certo qui, com’è finita al fuggitivo?
Scappato con fari spenti e alla massima velocità ha segnato la sua condanna per uno dei provvedimenti più disdegnosi della legge. Recuperato a qualche chilometro di distanza, è stato sanzionato per “resistenza a pubblico ufficiale”. Per i delinquenti potrebbe essere una delle tante condizioni possibili, ma per un bravo cittadino che ha paura delle multe anche quando difatti “non ha proprio colpe”, è davvero articolato da gestire.
Se al pubblico ufficiale il test “risulta positivo”, non può fare altrimenti. In questo caso, il genovese che si è dato alla fuga, risultava però un recidivo, quindi non aveva un passato ligio del dovere. Con al seguito diverse violazioni, gli è stata ritirata la patente di guida e sequestrato lo stesso veicolo con il quale ha commesso le effrazioni.
Da qui, un altro caso, più preoccupante, quello del 29enne che a Sassari si è anche lui dato alla fuga davanti un posto di blocco. Com’è finita? Poteva farsi molto più male lui e il prossimo contro il quale si è scontrato, la stessa auto dei Carabinieri. Caso simile a Pordenone di una donna che non fermandosi al posto di blocco, ha subito le conseguenza della sospensione della patente, anche perché si è rifiutata di fare il test, e quella del fermo del mezzo.