Cedolare secca in aumento, ecco quanto aumenterà con la nuova manovra: è una vera e propria batosta!
Con la nuova manovra di bilancio 2024 il governo metterà mano su diversi argomenti, tra cui il cuneo fiscale, le accise sul tabacco e ora, anche sulla cedolare secca, che aumenterà considerevolmente. Vediamo di seguito in cosa consisteranno i cambiamenti che entreranno in vigore con la nuova legge di bilancio.
Qualche definizione
Partiamo proprio dalla definizione di “cedolare secca”: si tratta di una tassazione a carico di chi mette in affitto un immobile. La cedolare secca è un regime per cui possono optare “le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni”, come viene definita dall’Agenzia delle Entrate. Anche le locazioni brevi e gli affitti a fini turistico-ricettivi rientrano nel raggio d’azione della cedolare secca.
Sempre sul sito dell’Agenzia delle Entrate si può trovare anche la definizione di “locazione breve”: “un contratto di locazione di immobile ad uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa”. Va specificato che a partire dal 2021 l’applicabilità di questa definizione è valida solo se nell’arco di un anno si destinano a questa attività fino a quattro appartamenti. Oltre questa soglia l’attività è considerata imprenditoriale.
Cedolare secca in aumento
Nella giornata di ieri, lunedì 30 ottobre, si è tenuto il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi che ha finalmente sciolto il nodo degli affitti brevi. Dopo la sua chiusura, la manovra è stata trasmessa al Parlamento, e il destino della cedolare secca è stato scritto nero su bianco. Un esponente di Forza Italia ha fatto trapelare la notizia secondo cui la cedolare secca aumenterà, passando dal 21% attuale al 26% nel 2024.
Ad occuparsi della materia immobiliare nella Manovra è l’art.19, denominato proprio “modifiche alla disciplina fiscale sulle locazioni brevi e sulle plusvalenze in caso di cessione a titolo oneroso di beni immobili”. La modifica non riguarderà la prima casa in locazione, ma vigerà sugli affitti dalla seconda casa alla quarta (visto che se si destinano a questa finalità più di quattro immobili, si passa all’imprenditorialità).
Arriva anche il CIN
Altra novità è quella che riguarda la proposta di introdurre un Codice Identificativo Nazionale con cui tracciare chi affitta appartamenti, che verrà definitivamente approvata. Questo codice sarà obbligatorio sia per gli affitti brevi che per le offerte tramite piattaforme informatiche. La sua attuazione è volta a far “emergere il sommerso” degli affitti brevi da parte dei proprietari immobiliari.