È in arrivo un bonus per una determinata platea di lavoratori che lavora solo in determinati mesi dell’anno: ecco a chi spetta il bonus 550 euro.
Il decreto Anticipi che è collegato alla prossima Manovra di Bilancio ha previsto il rifinanziamento di un interessante bonus riservato ad una determinata categoria di lavoratori. Chi sono i fortunati lavoratori che avranno diritto a percepire il bonus 550 euro? scopriamolo in questa guida.
Il decreto Anticipi ha previsto la possibilità di rifinanziare il bonus 550 euro una tantum. Si tratta di un interessante aiuto economico che viene erogato a sostegno dei lavoratori assunti con contratto di part time ciclico. Si tratta di un contratto a tempo indeterminato che prevede lo svolgimento dell’attività lavorativa solo in determinati mesi dell’anno. Si pensi, ad esempio, ai lavoratori dipendenti delle mense scolastiche, che sono occupati a tempo pieno nei mesi di apertura delle scuole. Con la chiusura delle scuole questi lavoratori sono inoccupati. Con il contratto part time ciclico l’attività lavorativa viene sospesa per almeno un mese in via continuativa.
Per ricevere il bonus 550 euro una tantum è necessario rispettare determinati requisiti. Oltre ad essere assunti con contratto di lavoro part time ciclico è necessario non avere altri rapporti di lavoro al momento della presentazione della domanda. Inoltre, non si deve ricevere alcuna indennità di disoccupazione Naspi.
Per richiedere il bonus 550 euro è necessario presentare la domanda all’Inps. Al momento l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale non ha fornito ulteriori istruzioni. Secondo le istruzioni dello scorso anno era necessario presentare l’istanza entro il 30 novembre esclusivamente per via telematica. Era necessario accedere alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, previa autenticazione tramite Spid, Cie o Cns. Modalità e termini per presentare la domanda per richiedere il bonus 550 euro saranno forniti successivamente dall’Inps.
Il governo Meloni ha rifinanziato la misura mediante lo stanziamento di un fondo che ammontava a 30 milioni di euro. Dati recenti stimano che circa 270mila lavoratori hanno un contratto di lavoro part time verticale.