Ecco come ottenere fino a 800 euro con il bonus partita iva 2024. Tutto quello che c’è da sapere e come funziona.
Nel 2024 con il nuovo Bonus partita iva si potranno ricevere fino a 800 euro al mese, ma non tutti potranno beneficiarne. Vediamo insieme chi può fare domanda e come presentare la richiesta.
La nuova legge di Bilancio 2024 introdurrà il bonus partita iva, un supporto economico volto a sostenere i proprietari di partita iva che vivono in una situazione di difficoltà economica. Il bonus in realtà esisteva già: si tratta dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), che era stata introdotta alla fine del 2020, ma ci saranno delle modifiche rispetto al passato.
L’ISCRO è un supporto dedicato appunto ai lavoratori autonomi proprietari di partita iva che sono iscritti alla Gestione separata dell’INPS, ed è proprio l’INPS ad erogarlo. Questo bonus rappresenta un validissimo aiuto a chi vive in una situazione di precarietà economica, perchè garantisce un’entrata minima di 250 euro, che può arrivare fino a 800 euro mensili per un massimo di sei mesi.
Come già detto, ci saranno delle differenze rispetto agli scorsi anni, ma prima di evidenziarle vogliamo descrivere i caratteri generali del bonus. Come già detto, l’indennità andrà da 250 a 800 euro mensili per massimo sei mesi, e verrà calcolata nella misura del 25% su base semestrale della media dei redditi da lavoro autonomo che il titolare della partita iva ha dichiarato nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda. L’INPS erogherà il bonus a partire dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda, e non sarà un contributo automatico.
Di diverso dagli anni precedenti, c’è la titolarità della partita iva: se fino allo scorso anno la partita iva doveva essere attiva da almeno 4 anni, nel 2024 basteranno 3 anni di attività per poter richiedere il bonus. Un altro requisito riguarda il reddito, ovviamente, visto che il bonus intende supportare chi ne ha veramente bisogno. Il titolare quindi, per accedervi, dovrà aver dichiarato nell’ultima dichiarazione dei redditi un reddito inferiore ai 12.000 euro (nel 2023 la soglia massima era di 8.972,04 euro).
L’ultimo requisito riguarda la diminuzione del fatturato. In sostanza, il titolare della partita iva dovrà dimostrare di aver prodotto, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo dei due anni precedenti ancora. Questo parametro è stato alzato rispetto al 2023, poichè fino allo scorso anno la riduzione doveva essere del 50%.
I requisiti per questo bonus non finiscono qui, infatti per richiederlo non si deve essere titolari di trattamento pensionistico diretto e assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie, non essere beneficiari di assegni di inclusione, ed essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria. Per presentare domanda si deve accedere al sito dell’INPS tramite SPID, CIE o CNS dal 1 maggio al 31 ottobre di ciascun anno di fruizione e autocertificare i redditi degli anni di interesse. L’INPS comunicherà i dati all’Agenzia delle Entrate e questi verranno infine verificati.