Busta paga: in arrivo brutte notizie per questa platea di lavoratori, che dovranno restituire dei soldi. Ecco chi sono gli sfortunati.
Dopo la presentazione del Modello 730 in sede di dichiarazione dei redditi certi lavoratori dipendenti rischiano di restituire il trattamento integrativo. Ecco chi rischia la restituzione dei soldi percepiti. Al momento del conguaglio fiscale ceri lavoratori saranno costretti a restituire il trattamento integrativo percepito in busta paga. Chi sono i lavoratori che rischiano di dover restituire il trattamento integrativo percepito? Quali sono le ragioni? Scopriamo quali sono le casistiche più ricorrenti in cui i lavoratori dipendenti hanno percepito indebitamente il trattamento integrativo e cosa fare in queste situazioni.
Trattamento integrativo in busta paga: come funziona?
Il trattamento integrativo in busta paga non è altro che un importo che viene riconosciuto nei confronti di alcune categorie di lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato fino ad un importo massimo di 1.200 euro all’anno. Si tratta dell’ex Bonus Renzi, che nel corso degli anni ha subito più modifiche e rappresenta un bonus introdotto decreto Cura Italia entrato in vigore a partire dall’anno 2020. In busta paga è presente la voce “Trattamento integrativo L. 21/2020”, che rappresenta il bonus erogato a favore del lavoratore dipendente.
A chi spetta il bonus in busta paga?
Non tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato possono accedere al bonus in busta paga. In determinate casistiche c’è il rischio che il lavoratore dipendente sia costretto a restituire il bonus in busta paga indebitamente percepito. Determinate categorie di lavoratori dipendenti hanno diritto a percepire il trattamento integrativo in busta paga: stagisti e tirocinanti, soci lavoratori di cooperative, collaboratori con contratto a progetto o co.co.co. e lavoratori in cassa integrazione.
Hanno diritto a percepire il bonus in busta paga anche i borsisti, i percettori del premio per studio, i cittadini in stato di disoccupazione ed i sacerdoti. Possono percepire il bonus in busta paga anche i lavoratori in maternità per congedo obbligatorio ed i lavoratori socialmente utili. Il trattamento integrativo viene riconosciuto dalla normativa vigente anche dai lavoratori con redditi di importo inferiore ai 28.000 euro.
Chi deve restituire il bonus in busta paga?
Il bonus in busta paga rappresenta una riduzione dell’Irpef trattenuta nello stipendio dei lavoratori dipendenti. Per poter beneficiare del trattamento integrativo in busta paga è necessario pagare l’Irpef, che viene pagata da coloro che percepiscono redditi superiori agli 8mila euro all’anno. Senza alcuna imposta da versare alle casse erariali non si ha la possibilità di percepire il bonus in busta paga.
Proprio in questi casi, avendo percepito indebitamente il trattamento integrativo in busta paga, il lavoratore deve restituire la somma. Devono restituire il bonus in busta i lavoratori che hanno un reddito annuo inferiore agli 8mila euro e tutti i lavoratori che superano il reddito di importo pari a 28.000 euro all’anno.