A marzo e aprile cambiano gli importi delle pensioni a causa di addizionale comunale, rivalutazione e taglio IRPEF: ecco come.
A marzo e aprile alcuni assegni pensionistici cambieranno a causa dell’aumento dell’addizionale comunale, della rivalutazione dovuta all’inflazione e alle nuove aliquote IRPEF. Ecco di quanto saranno gli assegni per i pensionati.
Cambiano gli importi delle pensioni
Nei mesi di marzo e aprile 2024 i pensionati vedranno un importo diverso sul proprio cedolino della pensione a causa della congiunzione tra la modifica dell’addizionale comunale, della rivalutazione delle pensioni a causa dell’inflazione e delle nuove aliquote dell’Irpef. Vediamo nel dettaglio come questo influirà sulle pensioni degli italiani, e di quanto saranno i nuovi importi dei cedolini pensionistici.
Partiamo dalle addizionali. Queste vengono trattenute dal cedolino in rate uguali secondo le solite modalità: l’addizionale regionale e comunale a saldo del 2023 vengono trattenute nei cedolini che vanno da gennaio a novembre 2024, e l’addizionale comunale in acconto del 2024 viene trattenuta nei cedolini che vanno da marzo a novembre 2024. Visto che l’importo delle addizionali varia in base alle aliquote delle singole Regioni e dei singoli Comuni, i residenti nelle città dove questa è aumentata, avranno pensioni più basse a partire da marzo. Tra le città che hanno aumentato l’aliquota ci sono Napoli, che passa dallo 0,9% all’1%, e Palermo, che va dallo 0,95% all’1%.
Passiamo alle rivalutazioni, che sono arrivate da gennaio. Questa modifica vede un aumento per gli assegni inferiori a 2.271,76 euro lordi mensili al massimo, e progressivamente più bassa man mano che si abbassa il minimo INPS: 4,59% in più per chi ha una pensione di cinque volte il minimo, 2,86% in più per chi ha una pensione di sei volte il minimo, 2,53% in più per chi ha una pensione da sei a otto volte il minimo, l’1,99% in più per chi ha una pensione da otto a dieci volte il minimo e l’1,18% in più per chi ha le pensioni più alte. Infine c’è l’Irpef, che da aprile 2024 introduce le nuove aliquote anche per i pensionati.
Chi ha un reddito fino a 28.000 euro pagherà una tassa del 23%, mentre restano stabili le aliquote del 35% e del 43% per i redditi più alti. Il conguaglio dei mesi precedenti apparirà con la mensilità di aprile, traducendosi in un bonus da oltre 60 euro al mese.
Degli esempi pratici
Facciamo degli esempi pratici per vedere nello specifico quanto cambiano gli importi. Iniziamo da chi percepisce una pensione minima: nel 2023 la pensione minima era fissata a 567,94 euro lordi, e grazie alla rivalutazione del 5,4%, questa nel 2024 è pari a 598,61 euro lordi, arrivano ad un aumento netto mensile di 30,67 euro. Chi invece nel 2023 percepiva una pensione di 2.839 euro lordi (pari a 5 volte la pensione minima), grazie alla rivalutazione del 4,59% nel 2024 vedrà la propria pensione più alta di 100,58 euro netti, arrivando quindi alla cifra di 2.970,04 euro lordi mensili.
Infine, chi nel 2023 aveva una pensione di 5.000 euro lordi (pari a più di 8 volte la pensione minima), nel 2024 avrà un aumento dell’1,99%, pari a 76,94 euro netti al mese, arrivando alla cifra di 5.099,90 euro lordi al mese.