Se vuoi cancellare le cartelle esattoriali e tornare a vivere sereno, ecco tutti i modi in cui puoi farlo: eliminale subito.
Se hai accumulato debiti con lo Stato e hai cartelle esattoriali aperte, è bene che tu sappia che ci sono diverse soluzioni per cancellarle e tornare a vivere tranquillo. Ecco tutti i modi con cui puoi toglierti il pensiero delle cartelle esattoriali.
Cancellare le cartelle esattoriali
I debiti con lo Stato sono una spada di Damocle per tantissimi contribuenti, e nonostante negli ultimi anni il Governo abbia introdotto sanatorie e rottamazioni, la situazione non è migliorata così tanto come ci si aspettava. Pagare le cartelle esattoriali è un carico non indifferente per molte famiglie, ma la verità è che non sono impossibili da sanare. Infatti ci sono diversi modi per togliersele di torno e ricominciare finalmente a vivere una vita serena e in regola con i debiti.
Ovviamente, ogni soluzione è adatta ad una condizione specifica, per cui non tutto va bene per tutti, ma se ci si vuole mettere in regola con le cartelle esattoriali, un modo si trova. Ecco tutto quello che puoi fare, in base al tuo caso specifico, per cancellare come con un colpo di vernice tutte le tue cartelle esattoriali.
I modi a disposizione
Prima di incappare in pignoramenti, sequestri e fermi amministrativi, la primissima cosa che puoi fare per cancellare le tue cartelle esattoriali è richiederne la rateizzazione. Infatti, se hai controllato che le cartelle esattoriali si riferiscano effettivamente ad un debito dovuto, e se dimostri di essere in difficoltà economiche, le rate possono arrivare fino a 10 anni di distanza. Se invece non hai modo di dimostrare la difficoltà finanziaria, puoi comunque ottenere fino a 72 rate senza alcun ostacolo.
Quando si parla di cartelle esattoriali con degli errori, chiamati vizi di forma, invece queste possono essere cancellate in toto. I vizi di forma riguardano gli errori nel calcolo dell’importo dovuto, nelle informazioni personali del contribuente e in quelle generiche del debito, nelle date delle notifiche, ecc. Infatti, se da un lato i contribuenti devono rispettare le loro regole, dall’altro anche gli enti devono farlo, e rispettare i termini per l’invio dei solleciti e delle notifiche di pagamento e anche compilare bene le cartelle esattoriali. Per esempio, se un contribuente non ha pagato un debito, ma questo non gli viene notificato per 5 anni, il debito si considera scaduto, poichè cade in prescrizione.
Di conseguenza, anche se successivamente si riceve un sollecito di pagamento, si può tranquillamente non pagare. Per cancellare la cartella esattoriale si deve però chiedere lo sgravio, indicando la prescrizione oppure i vizi di forma trovati nella cartella, che hanno dato diritto al contribuente di non saldare il debito come motivazione della richiesta.