Carriera+militare%2C+una+tua+passione+potrebbe+essere+d%26%238217%3Bostacolo%3A+ecco+cosa+dice+la+legge
adriatico24ore
/carriera-militare-una-tua-passione-potrebbe-essere-dostacolo-ecco-cosa-dice-la-legge/1517/amp/
News

Carriera militare, una tua passione potrebbe essere d’ostacolo: ecco cosa dice la legge

Se stai pensando di arruolarti, stai attento a questo ostacolo inaspettato: una delle tue passioni potrebbe metterti i bastoni tra le ruote

Sei pronto a metterti in gioco e perseguire la tua passione per la carriera militare? Bene, se ti senti pronto vuol dire che ti sei informato a fondo, ma forse c’è un piccolo dettaglio che non hai ancora considerato, uno di quelli che potrebbe fare la differenza.

Una delle tue passioni potrebbe esserti d’ostacolo se vuoi intraprendere la carriera militare – adriatico24ore.it

No, non parliamo della tua resistenza fisica o delle tue capacità logiche, o dei requisiti indispensabili di età e livello di istruzione. Parliamo di qualcosa che hai deciso di mettere sulla tua pelle, forse in un momento di ribellione, o forse perché rappresenta una parte di te, o forse perché è legato ad un ricordo molto speciale.

Non soltanto pelle e inchiostro

Ebbene sì, parliamo dei tatuaggi. Spesso malvisti in alcuni luoghi lavorativi e causa di molte diatribe, ma ti sei mai chiesto come si incastrano nel mondo militare? Negli ultimi anni, la domanda ha acceso dibattiti e generato controversie legali. È davvero giusto che un tatuaggio possa essere un ostacolo per entrare nell’esercito?

I tatuaggi e la divisa vanno d’accordo? Scopriamo cosa dice il regolamento – adriatico24ore.it

Il fulcro della discussione si concentra sulla visibilità o meno del tattoo una volta indossata l’uniforme: il regolamento specifico per l’esercito viene delineato nella “Direttiva sulla Regolamentazione dell’applicazione di tatuaggi“, del 2012, anche se il parere del Consiglio di Stato, come vedremo, può essere dirimente.

Per farla breve, l’uniforme dell’Esercito italiano non è solo un capo d’abbigliamento: è un simbolo ed un’espressione di valori fondamentali. E, ovviamente, tutti devono apparire uniformi in essa – da qui il termine “uniforme”: la divisa non dovrebbe essere offuscata o snaturata da elementi come tatuaggi o piercing visibili.

Cosa significa ciò nella pratica? Lo Stato Maggiore dell’Esercito mette il veto su tatuaggi e piercing che sono visibili quando indossi l’uniforme, e quindi in zone come il viso, le dita ed il collo. La faccenda si complica con la divisa estiva: un tattoo sull’avambraccio potrebbe non essere un problema in inverno, ma in estate… è una storia diversa!

Oltre a queste regole generali riguardanti il decoro in divisa, ci sono tatuaggi assolutamente “no-go”, indipendentemente da dove siano posizionati. Questi includono riferimenti osceni, sessuali, razzisti, o qualsiasi cosa che possa danneggiare l’immagine delle Forze Armate e delle istituzioni italiane.

Il verdetto del Consiglio di Stato

Una recente sentenza del Consiglio di Stato ribadisce le linee guida dell’Esercito, con un focus sulla direttiva precedentemente citata. In pratica, la sentenza stabilisce chiaramente che i tatuaggi visibili sono un grande no, a meno che non siano situati in una zona sempre coperta dall’uniforme e non contengano immagini o messaggi proibiti.

Una sentenza precedente aveva però offerto una prospettiva leggermente diversa, sottolineando che la mera visibilità di un tatuaggio non dovrebbe essere motivo di esclusione automatica. La Commissione di concorso dovrebbe valutare ogni caso individualmente, basandosi sul decoro e l’immagine dell’istituzione.

In sintesi, se hai intenzione di intraprendere una carriera militare e hai un tatuaggio, è meglio fare una doppia verifica. La tua passione per la divisa potrebbe incontrare qualche ostacolo inaspettato!