Vietato l’uso dei cellulari ai minorenni che non hanno il permesso dei genitori, da questo mese arriva il blocco delle sim.
Dal 21 novembre gli smartphone dei minorenni saranno bloccati e non potranno più visitare determinati siti, a deciderlo è l’Agcom, che attiva il parental control automatico.
Il parental control automatico
Entrerà in vigore il prossimo 21 novembre la delibera dell’Agcom che prevede l’obbligo di installazione del parental control sugli smartphone che hanno una sim intestata a un minorenne. Cosa vuol dire? Che dal 21 novembre i ragazzi che non hanno ancora compiuto 18 anni non potranno più navigare liberamente con il proprio smartphone, perchè il parental control verrà attivato in maniera automatica.
Attualmente i genitori che vogliono controllare l’attività dei figli sullo smartphone, e tutelarli dai pericoli di internet, sono costretti a prendere fisicamente in mano il cellulare dei ragazzi e attivare il parental control dalle impostazioni interne dello smartphone. Dal 21 novembre invece questa procedura non sarà più necessaria perchè le sim intestate a ragazzi minorenni saranno automaticamente impostate con il parental control, che impedirà loro di accedere a determinati siti considerati pericolosi.
I siti pericolosi
Ad essere bloccati dal parental control automatico che scatterà sulle sim dei ragazzi minorenni, saranno i siti che contengono materiale pornografico, quelli dove si può giocare d’azzardo e quelli che promuovono e incitano l’odio. Ma come funziona il parental control, e come fa a impedire ai ragazzi di navigare su questi siti?
Il parental control agisce con dei “domini” e “sottodomini”, che sono delle sfere che impediscono allo smartphone l’accesso ai siti segnalati come pericolosi per i minori, bloccandoli direttamente dalle sim che, ricordiamo, devono essere intestate ai ragazzi, minorenni ovviamente.
Fatta la legge, trovato l’inganno
Se ad un primo sguardo questo provvedimento sembra intelligente e utile, in realtà nasconde un cavillo non indifferente: la sim con la quale si usa lo smartphone deve essere intestata a un minore. Ad oggi sono pochissimi i ragazzi minorenni che hanno una sim intestata a proprio nome, vuoi per un maggior controllo da parte dei genitori, vuoi per la semplice questione del pagamento mensile dell’abbonamento, che richiede anche una carta di credito.
Insomma, finora non si era mai posta l’esigenza di intestare una sim a un ragazzo minorenne, e spesso anche quando si superano i 18 anni le sim restano intestate ai genitori, ma dal 21 novembre questo sarà un aspetto da prendere in seria considerazione, soprattutto sui nuovi acquisti: intestare la sim al ragazzo permetterà di non preoccuparsi più dei siti pericolosi sui quali potrebbe approdare!
In alternativa, c’è sempre il buon vecchio metodo dell’impostazione manuale del parental control, che funziona allo stesso modo ma non scatta in automatico: ha bisogno che qualcuno fisicamente la vada a cercare tra le impostazione del cellulare e la attivi (con il rischio che poi il ragazzo possa disattivarla a sua volta).