Situazione di emergenza: cervo zombie si diffondono nei boschi, e la malattia potrebbe rappresentare una minaccia seria per l’essere umano. È ora di suonare l’allarme?
I timori di milioni di appassionati di storie cinematografiche e videogiochi sui non morti potrebbero presto diventare realtà, ma in modo ancora più spaventoso. Una malattia, nota come deperimento cronico del cervo (CWD) o “malattia del cervo zombie”, sta emergendo nei boschi, suscitando preoccupazioni e allarmi negli Stati Uniti.
La CWD è un male subdolo che agisce lentamente, compromettendo progressivamente le funzioni vitali degli animali. Inizia con problemi lievi di deambulazione, difficili da associare al problema. Successivamente, i cervi perdono peso e si isolano dal branco, mostrando segni di confusione e vagando senza meta, uno scenario che ricorda gli zombie dei film.
Cervo zombie: un problema emergente che preoccupa gli esperti
A un certo punto, perdono la capacità di nutrirsi e, purtroppo, non c’è speranza di salvezza. Le conseguenze spaventose di questa malattia fanno sorgere domande sulla possibile minaccia per gli esseri umani, aprendo scenari apocalittici da film.
Il primo caso documentato risale al lontano 1967, quando un cervo mulo in Colorado manifestò sintomi anomali. Tuttavia, solo nel 1981, dopo lo studio di cervi selvatici, la CWD fu riconosciuta come una forma di encefalopatia spongiforme trasmissibile. Negli anni 2000, la malattia si è diffusa in più di 30 Stati negli USA, con tassi di infezione che superano il 10% in alcune aree.
Recentemente, sono stati segnalati 800 casi di CWD solo nello Stato del Wyoming, sollevando ulteriori preoccupazioni sulla trasmissibilità della malattia agli esseri umani. La CWD è letale, senza cure né vaccini, e la sua trasmissibilità agli umani è ancora un mistero.
Le confrontazioni con la “Mucca Pazza”: un’allarme per la sicurezza alimentare e la salute pubblica
Questa malattia, causata da prioni, proteine mal ripiegate che trasmettono l’anomalia, ha suscitato comparazioni con la “mucca pazza”. Gli esperti avvertono sul potenziale pericolo di un salto di specie, con la possibilità di trasmissione all’uomo attraverso il consumo di carne infetta, una minaccia che richiama l’epidemia passata di mucca pazza.
Mentre il rischio di contagio umano rimane remoto, le patologie prioniche continuano a rappresentare una minaccia, richiamando l’attenzione sulla sicurezza alimentare e sulle possibili implicazioni per la salute pubblica. La diffusione della CWD negli Stati Uniti solleva una serie di interrogativi su come affrontare questa emergenza e proteggere entrambe le popolazioni umane e animali da una potenziale apocalisse zombie.