Tutte le monete che si lanciano dentro la Fontana di Trevi, dove le portano? In molti si fanno questa domanda dopo aver espresso un desiderio.
Chi visita Roma sa bene che una delle tappe obbligatorie è la Fontana di Trevi. Non solo per la sua bellezza unica, ma anche per esprimere un desiderio lanciando una monetina al suo interno. Ogni giorno milioni di turisti lanciano una monetina: dove vanno tutte queste monete e a chi vengono consegnate? Scopriamolo immediatamente!
La tradizione del lancio delle monete nella Fontana di Trevi, situata nel cuore di Roma, rappresenta un rituale antico e significativo che ha suscitato l’ammirazione di visitatori provenienti da ogni angolo del mondo. Questo gesto è intriso di un profondo rispetto per la storia e la cultura della città eterna.
L’atto di gettare una moneta nella Fontana di Trevi è radicato in una credenza che risale al XVIII secolo. Secondo la leggenda, chiunque lanci una moneta sopra la spalla sinistra nella fontana è destinato a garantirsi un ritorno a Roma. Due monete lanciate assicurano non solo un ritorno, ma anche la possibilità di innamorarsi durante il viaggio, mentre tre monete lanciate segnalano la realizzazione di entrambi questi desideri.
Ogni giorno, presso la Fontana di Trevi a Roma, una tradizione si svolge all’alba, in mezzo al monumento protetto da transenne, lontano dagli occhi del pubblico: l’opera di raccolta di euro, dollari, rubli e yen, che affluiscono in migliaia sotto forma di modesti spiccioli. Una media di tremila euro quotidiani si accumula, creando un flusso di oltre un milione all’anno, secondo le cifre documentate dall’ente ecclesiastico stesso.
Ciò che pochi sanno è che queste apparenze insignificanti, a volte considerate mero gesto scaramantico, possiedono invece un valore prezioso nell’aiutare chi è in maggiore necessità. Da anni, una collaborazione continua tra il Campidoglio e la Caritas diocesana della Capitale dà senso a questo atto. In breve, tutti i fondi così raccolti si trasformano in un sostegno concreto per le opere di beneficenza a favore degli indigenti, dei malati e dei senza dimora.
L’ammontare considerevole delle somme raccolte attrae l’attenzione di molteplici parti. Le tasche dei pescatori di monete senza autorizzazione si gonfiano, ma persino l’amministrazione cittadina non è stata immune dal richiamo di questa ricchezza. Questo vuol dire che sono molte le persone che durante la notte allungano le mani per recuperare un bottino. Seppur tutti i controlli si siano intensificati, purtroppo al momento non si riesce a fermare questo altro lato della raccolta.
Al momento l’accordo rimane saldo, in modo tale che, oltre a formulare un desiderio personale, si contribuisca a realizzare piccoli sogni per coloro che sono più bisognosi.