Confezioni più piccole ma stessi prezzi: ecco i prodotti che hanno subito la shrinkflation per Altroconsumo

La shrinkflation sta colpendo sempre più prodotti all’interno dei supermercati italiani. Vediamo di cosa si tratta e cosa fare.

Stesso prezzo ma prodotto rimpicciolito. No, non è una nostra impressione: è la shrinkfkation. In questo articolo vi sveliamo quali sono i prodotti maggiormente colpiti, tutto a discapito del consumatore.

Inflazione e shrinkflation
Prodotti più piccoli ma prezzi più alti/ Adriatico24ore.it

Il termine “shrinkflation” deriva dall’unione di due parole inglesi: “shrink” che significa restringere e inflation che vuol dire inflazione. In termini pratici un prodotto viene rimpicciolito pur mantenendo lo stesso prezzo o, addirittura, aumentando.

Questo fenomeno è sempre più frequente nei nostri supermercati. Pochi di noi ci fanno caso quando fanno la spesa e se ne accorgono solo una volta arrivati a casa. Ma in tempi di carovita come quelli che stiamo vivendo è fondamentale fare attenzione ad ogni dettaglio per non sprecare nemmeno un centesimo.

Ecco i prodotti colpiti da shrinkflation

Il nome suona strano ma il fenomeno è comunissimo e, soprattutto, ha colpito alimenti che acquistiamo praticamente tutti i giorni. Rendersene conto non è sempre facile: un po’ perché facciamo la spesa sempre di corsa e un po’ perché, quasi sempre, la differenza di peso è minima. L’associazione dei consumatori Altroconsumo ha stilato una classifica dei prodotti che sono stati colpiti dalla shrinkflation.

Inflazione al supermercato
Prodotti colpiti dalla shrinkflation – Adriatico24ore.it

Il fenomeno della Shrinkflation può avere due volti: prodotti rimpicciolito ma con lo stesso prezzo oppure prezzo più alto per determinate varianti del medesimo prodotto. Negli ultimi mesi, stando all’indagine di Altroconsumo, si sono ‘ristretti’ i seguenti prodotti:

  • il formaggio spalmabile Philadelphia light è passato da 200 a 190 grammi;
  • i biscotti Krumiri Bistefani sono passati da 300 a 290 grammi;
  • i fazzoletti usa e getta sono passati da dieci a nove per ogni pacchetto;
  • il detersivo per i piatti Nielsen è passato da 1 litro a 900 ml ed è aumentato di prezzo del 23%;
  • i cereali Special K di Kellogs sono diminuiti di 50 grammi ma il prezzo è salito del 45%.

Ci sono poi prodotti che hanno ristretto le confezioni e aumentato i prezzi su varietà specifiche: è il caso delle Gocciole della Pavesi e della pasta Barilla. Le Gocciole Caramel, ad esempio, pesano solo 300 grammi contro i 500 grammi delle Gocciole normali ma costano il 116% in più. Stesso discorso per la pasta Barilla tagliata al bronzo: confezione da 400 grammi a 1,35 euro mentre la pasta Barilla tradizionale costa 0,99 euro per 500 grammi.

Anche il caffè Splendid Espresso costa il 20% in più rispetto al tradizionale; i biscotti Galbusera Più integrali  segnano un + 46% rispetto a quelli non integrali mentre i Galbusera Magretti con gocce di cioccolato costano il 19% in più. Infine le sfoglie Gran Pavesi alle olive sono in una confezione più piccola ma più cara del 32%.

 

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