Sapevi che c’è un modo per andare in pensione in anticipo puoi sfruttare i contributi che valgono 18 mesi? Ecco come fare.
Attualmente si può andare in pensione per anzianità a 67 anni, ma ci sono diversi modi, a seconda delle caratteristiche del singolo lavoratore, per riuscire ad andare in pensione in anticipo. Grazie all’opzione al contributivo per esempio, puoi far valere i contributi 18 mesi invece che 12, ecco come.
Contributi che valgono 18 mesi
La pensione con opzione al contributivo è un’opzione pensionistica che in Italia è stata introdotta nel lontano 1995, con la legge n.335, che all’art. 1 comma 23 parla proprio di “opzione contributiva”. Con questa opzione chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 può richiedere la liquidazione della pensione con il sistema contributivo, ma solamente se i lavoratori sono iscritti presso l’Assicurazione Generale Obbligatoria oppure ai fondi sostitutivi ed esclusivi della stessa. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica.
Infatti, scegliendo il calcolo contributivo, la pensione viene calcolata in base ai contributi versati, e non allo stipendio percepito negli anni di lavoro. Questo fa sì che l’assegno pensionistico sia più basso, ma ci sono anche dei vantaggi, che oggi possono sfruttare i lavoratori che nel 2024 scelgono di andare in pensione con l’opzione contributiva associata a Quota 103. Per richiederla in questi termini il lavoratore doveva avere meno di 18 anni di contributi versati fino al 31 dicembre 1995, e almeno 15 anni di contributi versati in totale, di cui almeno 5 devono essere successivi al 31 dicembre 1995.
Quota 103 e opzione contributiva
In linea di massima, come abbiamo visto, il calcolo contributivo penalizza l’importo dell’assegno pensionistico, ma se per esempio si ha avuto un buono stipendio nei primi anni di carriera, e poi questo è calato, il calcolo contributivo potrebbe essere più favorevole di quello retributivo. Inoltre, grazie a Quota 103, che permette di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi versati, i vantaggi sono anche di altra natura.
Nello specifico, i contributi versati prima dei 18 anni di età valgono il 50% di più, ossia un mese e mezzo. Vuol dire che un anno di contributi corrisponde in realtà a 18 mesi, e non 12 come i contributi normali. Questo è un aspetto da non sottovalutare se non si sono raggiunti i 41 anni effettivi di contribuzione, perchè si viene agevolati dal ricalcolo. Infine, grazie all’opzione contributiva, fanno cumulo nel conteggio dei contributi anche i contributi da malattia, nonostante siano indicati con la dicitura “non validi per il requisito pensionistico”.
Quindi, se vuoi sfruttare Quota 103 nel 2024, fai molta attenzione al calcolo dei contributi, e valuta attentamente se sfruttare o meno questa opportunità.