Una nuova allerta è stata lanciata per tutti gli italiani riguardo a sintomi specifici che potrebbero indicare la necessità di una corsa in ospedale.
Le minacce sembrano persistere anche con l’avvicinarsi della primavera. I batteri infatti, sono avversari piuttosto aggressivi che possono entrare nelle nostre case in vari modi e causare problemi anche gravi. Attraverso il cibo, le bevande o persino durante una semplice doccia o respirando l’aria emessa dai condizionatori, potremmo essere esposti a contaminazioni. È fondamentale rimanere sempre vigili. Ma vediamo cos’è che preoccupa sempre più italiani.
La corsa all’ospedale dopo questi sintomi, cosa succede?
Ogni giorno siamo costantemente a contatto con numerosi batteri, ma fortunatamente il nostro corpo riesce a neutralizzarne la maggior parte prima che possano causare danni. Tuttavia alcuni ceppi batterici sono più resistenti di altri. Uno di questi è la legionella pneumophila, responsabile della legionellosi, una malattia che può essere scambiata inizialmente per un’influenza comune ma che può portare a conseguenze gravi se trascurata.
I sintomi più comuni includono febbre, dolori muscolari e addominali, difficoltà respiratorie, malessere generale, e talvolta anche cefalea, confusione e nausea. Le persone con un sistema immunitario compromesso, diabetici e affetti da patologie polmonari croniche sono più a rischio. Sebbene non sia comune contrarre la legionella, questo batterio può diffondersi attraverso le falde acquifere, causando in molti casi diversi episodi di legionellosi contemporaneamente. L’acqua contaminata può entrare nelle case e diffondersi attraverso gli impianti idrici o tramite nebulizzatori e fontane decorative.
È stato riscontrato che i condizionatori possono essere una fonte di contaminazione poiché forniscono un ambiente umido ideale per la crescita del batterio, che può quindi essere diffuso nell’ambiente attraverso l’aria prodotta dal dispositivo.
La diagnosi e la cura
Per diagnosticare la legionella, di solito è sufficiente eseguire una coltura di espettorato prelevato dai polmoni. Il trattamento richiede terapie antibiotiche specifiche, spesso somministrate per via endovenosa per un periodo che varia dai 7 ai 14 giorni.
Se il quadro clinico generale del paziente è positivo, la guarigione è solitamente semplice. Ad ogni modo, l’individuazione precoce della malattia è di fondamentale importanza, motivo per cui è importante non sottovalutare i sintomi e consultare immediatamente un medico di famiglia se si verificano.