Se le telefonate ci spaventano, se ci mettono ansia, facciamo attenzione perché la situazione potrebbe essere più seria del previsto sotto il profilo clinico
Ci sono persone che hanno un rapporto molto particolare col telefono. Col telefono usato alla vecchia maniera, intendiamo. Se, infatti, lo smartphone è ormai una propaggine del nostro corpo, con tutte le funzioni che, ci sono invece persone che hanno una vera e propria fobia oppure un odio per le telefonate. Attenzione, però, non è solo una nostra caratteristica caratteriale, potrebbe anche essere una patologia da dover affrontare.
Ovviamente, come sempre accade quando parliamo di salute fisica e mentale, il consiglio è sempre quello di affidarvi a medici e specialisti. Anche i nostri consigli che, comunque, sono tratti dalle evidenze scientifiche, non vogliono, né possono, sostituirsi a un adeguato percorso terapeutico, ove necessario.
C’è stato un tempo, nei difficili mesi di pandemia da Covid-19, in cui le telefonate, nelle loro varie forme, erano l’unica modalità per tenerci in contatto con i nostri cari. Questa che è diventata nel tempo un’abitudine, però, non ha contribuito a fare diminuire una patologia che gli esperti chiamano telefobia: l’ansia, cioè, che deriva dalle telefonate, dal dover rispondere, ma anche dal dover affrontare una conversazione telefonica. Spesso, dunque, si tende a inviare sms anziché telefonare, proprio per procrastinare il più possibile un evento che ci colpisce particolarmente.
Alcuni sintomi emotivi dell’ansia da telefono includono ritardare o evitare di effettuare chiamate a causa di ansia intensificata. La telefonata – prima, durante e dopo – ci porta un’ansia enorme e per certi versi ingiustificata. Si è ossessionati da ciò che si sentirà e ciò che si dirà. Un’ansia che può anche essere somatizzata con sintomi importanti come nausea, aumento della frequenza cardiaca, mancanza di respiro, vertigini e tensione muscolare.
La telefobia, in realtà, è una forma, una sfumatura e una sfaccettatura di un’ansia sociale che colpisce sempre più persone. Può sembrare paradossale nell’era dei social e delle interconnessioni, ma, in realtà, non deve sorprendere, dato che questi rapporti sono sempre meno veri e sempre più virtuali.
E così, già solo l’idea di ricevere o di dover effettuare una telefonata attiva un’ondata di pensieri negativi che paralizzano la persona. Si ha paura (spesso immotivata) di fare una figuraccia, di non essere all’altezza della situazione, di essere giudicato male dagli altri o essere di disturbo. Per evitare fenomeni di evitamento, in cui ci si rifiuta di rispondere alle telefonate, si procrastina o si preferiscono altre forme di comunicazione come sms o email, il consiglio è sempre quello di affrontare la questione. Innanzitutto provando a telefonare, capendo che, evidentemente, non parliamo di niente di così drammatico. Ma anche, nei casi più gravi, affidandoci alle cure di uno psicoterapeuta.