Uno studio rivoluziona la diagnosi precoce dei tumori grazie alla scoperta che un esame del sangue può rilevarne fino a 18.
Siamo di fronte a una scoperta a dir poco sensazionale: in futuro si potranno rilevare i tumori con un semplice esame del sangue. Non è fantascienza, ma il risultato di uno studio che individua nelle analisi del sangue la chiave per la diagnosi precoce dei tumori.
La ricerca scientifica si sta concentrando da anni per trovare una cura al cancro, ma allo stesso tempo grandi energie vengono spese per la prevenzione. Perchè? Perchè una diagnosi precoce dei tumori può fare la differenza nella stragrande maggioranza dei casi. Una diagnosi precoce permette infatti di rilevare i tumori quando sono ancora al loro stadio iniziale, aumentando l’efficacia delle cure e impedendo che si diramino verso gli organi vicini.
Questo intervento tempestivo è risolutivo nella maggior parte dei casi, mentre un trattamento a stadi più avanzati non sempre riesce a salvare la vita dei pazienti. Ecco perchè alcuni ricercatori statunitensi hanno deciso di concentrare i loro sforzi su un modo per riuscire a individuare i tumori con un semplice esame del sangue, e ci sono riusciti!
Un team statunitense, dell’azienda biotecnica Noveina, ha portato avanti uno studio che ha permesso loro di affermare che sarà finalmente possibile individuare fino a 18 tumori allo stadio iniziale con un semplice test del DNA. Analizzando le proteine del sangue secondo il sistema elaborato dai ricercatori infatti, si possono individuare piccoli tumori in tutti gli organi del corpo, e fino a 18 tipologie diverse, con la massima accuratezza. Finora nulla era stato in grado di eguagliare questo risultato.
I campioni di cancro possono essere distinti facilmente dai normali campioni di cellule nel sangue grazie alle proteine presenti nel plasma sanguigno, e una volta individuati tali campioni, si potrebbe risalire agevolmente anche alla loro natura. Un’altra scoperta importante in questo campo, che è emersa da questo studio, ha a che fare con il sesso dei pazienti.
In poche parole, sono state trovate prove a supporto dell’ipotesi, già avanzata in passato, che i segnali delle proteine tumorali sono specifici del sesso. Questo è stato possibile grazie ai riscontri sia nel genere femminile che in quello maschile, che sono rispettivamente dell’84% nelle donne e del 93% negli uomini.
Se i risultati del test fossero confermati, e questo sistema di rilevazione dei tumori venisse applicato, si potrebbero salvare centinaia di vite, per non contare il fatto che tantissime problematiche legate alla diagnosi precoci verrebbero annullate, come ad esempio l’invasività dei test di screening, gli alti costi che comportano e la loro non sempre elevata accuratezza.
Insomma, portando avanti questo studio si potrebbe arrivare non alla cura per il cancro, ma sicuramente a una prevenzione talmente efficace da rendere molto più dura la vita a questa malattia terribile, portando i tumori a non essere più una condanna a morte quasi certa.