Dalle direttive europee non si scappa: tutti dovremo spendere almeno 50.000 per trasformare le nostre case in case Green.
La rivoluzione Green sarà sicuramente sostenibile per l’ambiente ma forse lo sarà un po’ meno per il conto in banca di molte famiglie che dovranno sborsare minimo 50.000 euro. Analizziamo la situazione nei dettagli.
Non solo acquistare casa ormai è quasi impossibile visti i continui rialzi sui tassi di interesse voluti dalla Banca Centrale europea nel tentativo di contrastare l’inflazione. Anche aggiornarla in base alle direttive europee avrà un costo proibitivo per milioni di famiglie già in difficoltà. L’unione europea ha dato il via libera definitivo alla DCG: la Direttiva sulle case Green. È stato stimato che ogni famiglia dovrà spendere in media 50.000 euro. Questo per chi vive in un appartamento di medie dimensioni. Chi vive in villette indipendenti potrebbe arrivare a dover sborsare anche il doppio.
Case Green: ecco tutte le novità
Vivere in modo più sostenibile farebbe bene non solo all’ambiente ma anche a noi stessi, questo è sicuro. Evitare sprechi e, quando possibile, usare la bicicletta al posto dell’automobile sono certamente buone abitudini. Ma quello che l’Europa ci chiede è molto ma molto di più.
Secondo la Direttiva sulle case Green, le nostre abitazioni entro il 2050 dovranno produrre zero emissioni. Per arrivare a tagliare tale ambizioso traguardo, sono previsti due passaggi intermedi: entro il 2030 tutte le case dovranno raggiungere la classe energetica E, entro il 2033 bisognerà fare un altro salto e raggiungere la classe energetica D.
Ma i cambiamenti- e, quindi, i costi – non sono finiti qui. Perché già a partire dal 2026 dovremo dire addio alle caldaie a gas e ai fornelli a gas che dovremo sostituire con i piani di cottura a induzione. Questi ultimi richiedono apposite pentole e, di conseguenza, dovremo cambiare pure quelle. Dovremo dire addio anche ai nostri attuali condizionatori, frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie che dovranno essere sostituiti da modelli più nuovi e che consumano meno. Facendo due conti, spendere meno di 50.000 euro sarà praticamente impossibile.
Fortunatamente dai due salti di classe energetica saranno esentati alcuni immobili:
- gli edifici di culto;
- gli edifici storici;
- gli edifici di pregio artistico;
- le seconde case abitate meno di 4 mesi l’anno;
- le abitazioni unifamiliari con una superficie inferiore a 50 metri quadrati.
Per il momento, comunque, la Direttiva europea non prevede nessuna sanzione nel caso in cui non vengano effettuate le ristrutturazioni così come previsto. Eventuali sanzioni, però, potrebbero essere messe in atto dai Governi dei singoli stati. In Italia è possibile e fruire di un bonus in vigore per case green. Si tratta di un sussidio sotto forma di detrazione al 50% dell’Iva e può essere utilizzato entro il 31 dicembre del 2023. Si rivolge a chi acquista una nuova casa di classe A oppure B. Per ottenere il beneficio l’immobile deve essere acquistato dal costruttore oppure da organismi di investimento collettivo del risparmio.