Dormire dopo pranzo: un toccasana o un rischio per la salute? Scopriamo insieme se questa pratica è dannosa oppure no.
Quanto tempo dovrebbe passare tra il pasto e il riposo? Il fattore determinante per stabilire se un breve sonnellino dopo pranzo è vantaggioso o no è la sua durata. In generale, il cervello trae beneficio da una breve sospensione delle attività, che consente una sorta di “riavvio” della memoria a breve termine, preparandola per il resto della giornata. Questo tipo di breve dormita, noto come “power nap” in inglese, è noto per essere energizzante e benefico sia per il corpo che per la mente. Tuttavia, ciò che fa la differenza tra un effetto benefico e uno dannoso è la durata del riposo.
Dormire dopo pranzo, parola agli esperti
Gli esperti concordano sul fatto che un pisolino dopo pranzo è vantaggioso solo se dura al massimo mezz’ora. Solitamente, anche 15-20 minuti sono sufficienti per ottenere un effetto ristoratore e positivo sul corpo. È essenziale, quindi, impostare una sveglia per non superare la mezz’ora e evitare così di entrare in un sonno profondo, il che può avere effetti negativi se avviene nel pomeriggio.
Secondo i medici, il riposo pomeridiano è un processo fisiologico per l’uomo. L’organismo umano segue un ritmo circadiano di 24 ore, quindi è normale sperimentare un calo di prestazioni dopo pranzo, sia in termini di vigilanza che di lucidità. La sonnolenza post-prandiale è una sensazione comune che non dipende necessariamente dal tipo di cibo consumato, anche se pasti troppo abbondanti possono peggiorare la situazione. È importante assecondare il corpo durante questo periodo, poiché può anche beneficiare della riduzione della pressione sanguigna e del mantenimento della materia grigia.
Però è consigliabile evitare di coricarsi dopo il pasto poiché può compromettere la digestione e portare a sensazioni di bruciore e acidità. È preferibile rimanere seduti con la schiena e la testa leggermente sollevate rispetto allo stomaco, ad esempio su una sedia reclinabile o sul divano.
I rischi di un riposino troppo lungo
Un altro rischio associato a un sonnellino troppo lungo nel pomeriggio è quello di entrare in una fase di sonno profondo, interrompendo il ciclo naturale di sonno. Se una persona si sveglia dopo circa 40-50 minuti, potrebbe sentirsi confusa e avere difficoltà a ritrovare la lucidità. Questo è particolarmente vero per coloro che lavorano di notte e necessitano di un riposo più lungo durante il giorno. Dormire troppo nel pomeriggio può causare disturbi del sonno durante la notte, creando un circolo vizioso che può portare a squilibri nell’organismo e persino aumentare il rischio di obesità e diabete.