Una donna di Bassano, residente nella provincia di Vicenza, si trova in condizioni critiche a causa di un’avvelenamento da funghi velenosi, con rischio di vita. La specie responsabile di questa grave situazione è l’amanita falloide. La donna, 58 anni, è attualmente ricoverata a Padova, dove potrebbe essere necessario un trapianto di fegato.
La signora ha raccolto i funghi presso il parco Ragazzi del ’99, e dopo averli consumati ha iniziato a manifestare i primi sintomi di malessere, motivo per cui ha immediatamente cercato assistenza presso il pronto soccorso. Purtroppo, secondo quanto dichiarato dai medici responsabili, la sua condizione potrebbe essere irreversibile.
Donna intossicata da funghi velenosi
La vita della donna è stata messa in pericolo da funghi noti scientificamente come Amanita phalloides, raccolti sotto alcuni abeti rossi nel parco. I sintomi di malessere si sono manifestati poco dopo il consumo, e in poche ore la situazione è peggiorata, richiedendo l’intervento immediato del personale medico del pronto soccorso.
La paziente, attualmente in gravi condizioni, è a rischio di vita a causa di una lesione irreversibile al fegato. La possibilità di un trapianto d’organo potrebbe essere l’unica soluzione, motivo per cui è stata trasferita presso il centro trapianti di Padova.
Allarme Amanita phalloides
L’episodio ha scatenato l’allarme, con la diffusione di immagini dei funghi velenosi responsabili della grave situazione della donna. Diego Schirato, un esperto micologo, ha sottolineato la presenza di funghi scuri e presumibilmente tossici tra quelli raccolti dalla donna.
La preoccupazione riguardo all’amanita falloide si estende anche in Toscana, dove si registrano 16 casi di intossicazione da funghi, di cui 14 attribuibili alla tignosa verdognola, un altro termine per identificare il fungo velenoso. Un caso particolarmente pericoloso coinvolge una famiglia che ha erroneamente consumato l’Amanita phalloides, scambiandolo probabilmente per un Amanita Caesarea.
Data la pericolosità dei funghi velenosi, è fondamentale che la raccolta sia effettuata da persone esperte. Anche per chi desidera cimentarsi nella ricerca di funghi, è essenziale far visionare il raccolto a esperti o, in alternativa, coltivare i funghi in casa in modo sicuro.
È importante riconoscere i funghi tossici della propria zona, e per quanto riguarda l’amanita falloide, alcuni elementi distintivi includono un cappello con forma conica o quasi a campana, liscio e leggermente lucido con variazioni di colore dal grigio al giallo e sfumature verdognole. Il gambo è dritto e liscio, con striature che richiamano le sfumature verdastre del cappello. L’Amanita presenta un anello o sacca sul gambo, e le lamelle sono alte, completamente bianche e staccate dal gambo. La carne è compatta, fibrosa e di colore bianco.
In caso di ingestione dell’amanita falloide, i segnali di intossicazione non devono essere sottovalutati, in quanto si tratta di uno dei funghi più velenosi, potenzialmente letale. I sintomi includono nausea, vomito e diarrea, seguiti da disidratazione, insufficienza renale, emorragie interne e necrosi del fegato. Gli esperti raccomandano un intervento ospedaliero immediato in presenza di tali sintomi entro le 12-40 ore successive all’ingestione.