Cosa ci riserverà il clima per i prossimi mesi? Stando a quanto dicono gli scienziati, sarà un vero disastro!
Il maltempo senza tregua a Nord sta causando danni a strade, edifici e infrastrutture, ma a cosa è dovuto, e quanto durerà? A dare una spiegazione arriva la scienza, e non sono buone notizie.
Solo nella provincia di Parma negli ultimi giorni sono crollati due ponti, e la pioggia non accenna minimamente a smettere di cadere. La quantità di pioggia che sta colpendo il Nord in questi giorni è davvero eccezionale, perchè si parla di 1.100 millimetri d’acqua caduti sull’Appennino Emiliano dal 18 ottobre, e 200 dalla mezzanotte di domenica alle 10 di lunedì mattina.
Giusto per fare un confronto, la quantità d’acqua caduta è superiore alla pioggia che in un anno intero cade sulla città di Torino. Attualmente in Emilia Romagna è in vigore l’allerta rossa, di conseguenza la Protezione Civile si tiene sempre pronta a entrare in azione in caso di necessità, e i cittadini sono stati avvisati di non mettersi in una situazione di pericolo. Questo, nello specifico, significa non uscire di casa se non è strettamente necessario e non arrischiarsi su ponti e argini dei fiumi.
Purtroppo le emergenze non si possono evitare, e il meteo non è qualcosa di controllabile. Quello su cui si può prevenire sono sicuramente gli incidenti e i danni alle persone: solamente un comportamento responsabile e non rischioso può prevenire decessi e feriti.
Una pioggia simile si è già verificata sia nel 2019 che il 13 ottobre del 2014, quando a Parma arrivò un’alluvione che causò ingenti danni e fu davvero disastrosa. A cosa sono dovute però queste precipitazioni abbondanti?
Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico di 57 anni, prova a dare una risposta esplicativa di questa situazione straordinaria: “le piogge derivano dall’evaporazione dell’acqua dei mari. Dopo una lunga estate veramente fuori dalla norma, con settembre e ottobre che sono stati tra i mesi più caldi mai registrati nella storia, il Mediterraneo fornisce quantità extra di vapore. Da qui le piogge straordinarie sull’Appennino Emiliano”.
Mercalli si sbilancia anche sulle previsioni dei prossimi mesi, preannunciando che quello che ci aspetta non è nulla di rassicurante: “pioverà fino al mattino. Il 1° novembre ci sarà una pausa, il 2 novembre tornerà il maltempo per almeno una giornata”. Va da sé che tutto il caldo accumulato nei mesi di settembre e ottobre dovrà smaltirsi sotto forma di pioggia nei mesi a venire, per cui dovremo prepararci ad un maltempo consistente e duraturo, almeno nel mese di novembre.
Per quanto riguarda dicembre invece, le precipitazioni potrebbero diminuire, ma le temperature rimangono al di sopra della media stagionale, e sicuramente non ci sarà da aspettarsi neve sulle pianure e sulle zone costiere. Nevicate consistenti arriveranno ad alta quota, ma già sugli Appennini il manto bianco faticherà ad attecchire.