Il bonus è confermato, e nel 2024 questi lavoratori avranno 100 euro in più in busta paga. Ecco come funziona.
Una volta era conosciuto come Bonus Renzi, mentre oggi si parla di trattamento integrativo sull’Irpef, ma la sostanza è la stessa: l’ultima legge di bilancio lo conferma, ma cambieranno le regole.
Il Bonus Renzi era un trattamento integrativo sull’Irpef che faceva alzare il totale netto in busta paga di 80 euro per i lavoratori dipendenti che rispettavano determinate caratteristiche. In seguito, con il cambio del governo, il bonus è stato riformato sia da Conte che da Draghi, e anche con la Meloni viene riconfermato, anche se con delle differenze.
Innanzitutto, il contributo passerà da 80 a 100 euro al mese, ma sarà riassorbito nelle detrazioni da lavoro dipendente per l’anno d’imposta 2022. La brutta notizia è che non tutti quelli che prima lo ricevevano, lo riceveranno nel 2024, e oltre al cambio delle regole, questo è dovuto al fatto che alcuni datori di lavoro e/o commercialisti, hanno continuato a concedere il bonus ai propri dipendenti erroneamente. Vediamo cosa cambierà con l’anno nuovo.
Questo contributo è uno sconto sull’Irpef che viene riconosciuto direttamente in busta paga a tutti i lavoratori dipendenti e che può raggiungere un tetto massimo di 100 euro al mese, ossia 1200 euro all’anno. L’entità del bonus viene determinata in base al reddito, e dal 2024 verranno inclusi nella platea dei beneficiari anche i lavoratori atipici e i disoccupati. La somma si trova direttamente in busta paga, anticipata dal datore di lavoro, oppure si può recuperare con la dichiarazione dei redditi con un’apposita richiesta di rimborso all’Agenzia delle Entrate.
Per poter accedere al bonus non si deve avere un reddito superiore a 15.000 euro. Se si supera questa soglia, ma si rimane al di sotto dei 28.0000 euro di reddito, si può comunque ricevere il bonus, ma solamente se la somma delle detrazioni risulta essere inferiore all’imposta lorda dovuta nella dichiarazione dei redditi 2024.
Come già detto, il bonus ha un importo variabile da persona a persona, e per calcolarlo l’Inps prende in esame diversi fattori. Nello specifico, considera le detrazioni per familiari a carico, le detrazioni per i redditi da dipendente, le detrazioni sugli interessi dei mutui, le detrazioni per prestiti e mutui agrari, le detrazioni per le spese sanitarie e quelle per le spese edilizie. Con la nuova manovra di bilancio, il bonus spetterà a chiunque abbia un reddito fino a 15.000 euro grazie all’equiparazione delle detrazioni da lavoro dipendente a quelle che derivano dalla pensione, e i lavoratori avranno le detrazioni aumentate da 1880 euro a 1955 euro.
A poter usufruire del bonus saranno quindi tutti i lavoratori dipendenti, i lavoratori atipici e con contratto co. co. co., i soci delle cooperative, gli stagisti e borsisti, i disoccupati che percepiscono l’indennità mensile Naspi, i lavoratori socialmente utili e quelli in cassa integrazione. Anche i pensionati che ricevono pensioni Inps e non hanno altri trattamenti assistenziali avranno accesso al bonus Irpef.