ll terremoto non lascia tregua e il centro Adriatico sta continuando a tremare senza sosta. Sono state registrate ben due scosse nelle ultime ore.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un incremento significativo dei fenomeni sismici in tutto il mondo, e tale tendenza ha suscitato crescente preoccupazione tra la comunità scientifica e le popolazioni colpite. Questo incremento può essere attribuito a una serie di fattori complessi che interagiscono tra loro, contribuendo a rendere il nostro pianeta più suscettibile agli eventi sismici. Tra questi fattori, l’attività umana, le dinamiche delle placche tettoniche e il cambiamento climatico giocano un ruolo fondamentale.
Un fenomeno che richiede particolare attenzione è il recente aumento degli eventi sismici nell’area dell’Adriatico, dove due scosse sismiche si sono verificate in rapida successione nelle ultime ore. Questi eventi sono il risultato delle complesse interazioni tra la placca euroasiatica e la placca africana, che convergono proprio in questa regione. La pressione accumulata nel tempo a causa del movimento delle placche viene periodicamente rilasciata sotto forma di terremoti.
In particolare, l’Adriatico è una zona di subduzione, dove la placca africana si sta lentamente spingendo sotto la placca euroasiatica. Questo processo crea tensioni nella crosta terrestre, che alla fine si traducono in scosse sismiche quando la tensione supera il punto di rottura. Le due scosse recenti che abbiamo registrato sono una manifestazione diretta di questa dinamica.
Tuttavia, non possiamo attribuire esclusivamente l’incremento dei terremoti nell’area dell’Adriatico a queste dinamiche naturali. L’attività umana, in particolare l’estrazione di risorse naturali come il petrolio e il gas, può influenzare la stabilità delle faglie geologiche e aumentare il rischio sismico. Le attività di estrazione sotterranea, l’immagazzinamento di grandi quantità di liquidi sotto pressione e la costruzione di grandi dighe possono alterare la pressione e la tensione nella crosta terrestre, creando le condizioni per scosse sismiche.
Il cambiamento climatico rappresenta un altro fattore che può contribuire all’incremento dei terremoti. L’innalzamento delle temperature globali può causare lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente rilascio di pressione sulla crosta terrestre, innescando terremoti in zone precedentemente stabili. Inoltre, le variazioni nei livelli delle acque sotterranee a causa del cambiamento climatico possono influenzare le tensioni nella crosta terrestre.
Va notato che l’incremento della capacità di rilevamento sismico e la rete di monitoraggio sismico globale hanno contribuito a una maggiore registrazione degli eventi sismici in tutto il mondo, il che può dare l’illusione di un aumento dei terremoti. Tuttavia, questa maggiore registrazione è in realtà il risultato di miglioramenti tecnologici – come spiegano gli esperti – piuttosto che di un aumento significativo dell’attività sismica.