È il pietrificatore di morti, un artista e genio incompreso che racconta una storia ancora indelebile e presente nel territorio italiano.
Tutti lo chiamano il pietrificatore di morti, perché è quello che faceva. Una storia particolare, anche se in realtà questo scienziato cagliaritano è stato un genio incompreso. Oggi, grazie a studi e ricerche si può affermare di come le sue procedure fossero innovative seppur particolari.
Il pietrificatore di morti, chi era Efisio Marini?
Si potrebbe descrivere Efisio Marini non sono come il pietrificatore di morti ma anche come un genio, taciturno e schivo. Lui era capace di prendere un corpo e renderlo immortale oltre che un’opera d’arte. Lo scienziato cagliaritano non è stato compreso immediatamente e le sue opere sono sembrate il risultato di qualcosa di particolare e macabro.
Oggi viene descritto come un genio affascinante ed enigmatico, con una grande visione verso il futuro. Marini è nato il 13 aprile 1985 a Cagliari – Sardegna – da una famiglia di commercianti molto numerosa. Il suo interesse primario è stato la paleontologia conseguendo poi due laureee a Pisa da giovanissimo.
Quando compie 26 anni torna in Sardegna e desidera conquistare la sua terra e gli ambienti accademici che gli appartengono. Ci riesce ottenendo un posto come assistente al Museo di Storia Naturale. Il suo obiettivo era poter dimostrare capacità e talento.
Talento e genio incompreso del pietrificatore Efisio Marini
Efisio attraverso prove e studi ha messo in campo una tecnica di mummificazione che andava ben oltre a quelle tradizionali conosciute. Secondo il suo metodo innovativo, il corpo si poteva conservare in maniera inalterata con i tessuti elastici e liquidi organici a disposizione. Non era invasiva e soprattutto il composto chimico di sua invenzione veniva iniettato senza alcun taglio o incisione.
La sua ricerca ossessiva si basava sulla pietrificazione dei corpi attraverso lo studio dei fossili. Il materiale organico poteva diventare inorganico, senza passare dal processo di putrefazione. Questo permette ad un corpo di restare intatto seppur non più in vita: un processo lungo e difficile.
I genitori di bambini morti prematuramente si affidavano al genio di Marini, chiedendo di pietrificare il corpo del loro piccolo per avere un ricorso. A cimitero di Bonaria – in Sardegna – ha iniziato a svolgere degli esperimenti sui cadaveri. I suoi lavori sono poi stati mandati a Torino e Londra con riconoscimenti di altissimo livello.
Purtroppo, il carattere taciturno e il non volersi affiancare ad alcun collega ha messo il tassello definitivo per essere screditato e allontanato. Il suo atteggiamento geniale e metodico è stato interpretato come superbo e maligno. La sua formula non è stata compresa del tutto e non è stata mai rivelata dallo scienziato, portandosela via con la morte.
Nel tempo è stato in qualche modo dimenticato, ma le sue opere resteranno intatte per sempre.