Il palazzo di Cenerentola, quello vero, esiste ma non ci abita nessuno: come hanno potuto abbandonare una bellezza del genere?
Cenerentola, una delle fiabe più amate di tutti i tempi, è un racconto intriso di magia e speranza che ha affascinato generazioni di lettori e spettatori. La storia narra le vicissitudini di una giovane ragazza, orfana di madre e maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre, ma destinata a un futuro luminoso grazie alla sua gentilezza e alla sua purezza d’animo. Lo sapete che esiste veramente il palazzo di Cerentola e che è abbandonato?
Cenerentola, la favola Disney che fa sognare generazioni
La trama si svolge in un regno lontano, dove la bellezza e la grazia di Cenerentola si contrappongono alla cattiveria delle sue parenti. Grazie all’intervento di una fata madrina, Cenerentola ha la possibilità di partecipare a un grande ballo reale, dove il Principe del regno è alla ricerca della sua futura sposa. La scena del trasformismo, con la zucca trasformata in carrozza e gli animaletti domestici diventati eleganti cavalli e servitori, è un momento magico della storia.
Il ballo al castello è il cuore della narrazione, un momento in cui Cenerentola e il Principe si incontrano e si innamorano perdutamente. Tuttavia, la magia ha una scadenza e Cenerentola deve tornare a casa prima della mezzanotte, perdendo una scarpina di cristallo nel suo fuggi fuggi.
La ricerca del Principe per ritrovare la proprietaria della scarpetta di cristallo è un altro punto culminante della storia, che dimostra come la bontà e l’onestà siano alla base del vero amore.
Il vero palazzo di Cenerentola è abbandonato a se stesso
Nell’Alta Slesia, nelle vicinanze di Opole, si erge maestoso il rudere di un antico palazzo, testimone di una storia tanto romantica quanto fiabesca. Questo è il racconto della “Cenerentola” polacca, Joanna Gryczik. Le radici del palazzo risalgono verosimilmente alla seconda metà del Trecento, ma fu ristrutturato in stile neoclassico nel Settecento, diventando dimora di nobili casate. Tuttavia, il destino volle che finisse nelle mani di Karol Godula, un industriale miliardario, al termine della sua vita.
Curiosamente, Godula morì senza eredi, non avendo mai contratto matrimonio o avuto discendenti. Così, decise di nominare come sua unica erede Joanna Gryczik, una piccola orfana assistita dalla sua donna delle pulizie. La giovane Joanna, all’epoca appena una bambina di 6 anni, si ritrovò proprietaria di terreni, una miniera di zinco e persino un prestigioso titolo nobiliare: von Schomberg-Godulla.
Cresciuta sotto l’egida delle suore a Breslavia, Joanna Gryczik contrasse un matrimonio a soli 16 anni con il conte Hans Schaffgotsch, uomo affascinante ma privo di mezzi finanziari. Insieme sono riusciti a far fruttare i loro averi, sino alla morte.
Purtroppo subito dopo il palazzo si è lentamente trasformato in un rudere. Attualmente, varie organizzazioni cercano di raccogliere fondi per il suo restauro. Tuttavia, al momento, la grandezza di questo luogo esiste solo come un ricordo, una storia romantica, ma sempre una storia.