Il vulcano italiano, con il suo lento scivolamento verso il mare, solleva preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi e alle possibili conseguenze di questo fenomeno geologico in evoluzione.
L’Etna, possente colosso vulcanico, una delle meraviglie geologiche d’Europa, sta attualmente impegnandosi in un viaggio silenzioso e costante, muovendosi con una progressione di circa due centimetri all’anno. Questo straordinario fenomeno geologico è sottoposto a un attento scrutinio da parte degli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il cui monitoraggio costante offre un’occasione unica per comprendere appieno l’evoluzione di questo vulcano attivo.
Le profonde riflessioni di Alessandro Bonforte, vulcanologo di spicco, emergono dopo la sua recente partecipazione a una missione navale dedicata allo studio del vulcano, arricchendo ulteriormente la nostra comprensione di questo straordinario processo geologico in atto.
Durante una missione navale guidata dal Centro di ricerca oceanografica Geomar di Kiel, in Germania, Bonforte ha esplorato il pendio sommerso dell’Etna. Ha rivelato che è soprattutto il fianco orientale a muoversi, ma questo scivolamento è compensato dall’emissione di lava dalle bocche eruttive. Il vulcanologo ha rassicurato che, nonostante la preoccupazione locale, l’Ingv segue attentamente il movimento delle faglie, responsabili occasionali di terremoti nella zona orientale del vulcano.
La missione ha coinvolto l’utilizzo di strumenti installati sul fondale marino, il prelievo di campioni di rocce e la misurazione degli spostamenti delle faglie. Bonforte ha sottolineato l’importanza di tali dati, che forniscono una comprensione più approfondita del fenomeno e dell’evoluzione del vulcano nel tempo.
Negli anni, gli eventi eruttivi hanno plasmato il “volto” dell’Etna, portando a significative variazioni morfologiche. L’Ingv, nel gennaio 2023, ha pubblicato una mappa aggiornata sulla rivista “Remote Sensing”, mostrando il nuovo aspetto del vulcano dopo le eruzioni del 2021. Queste mappe non solo servono scopi scientifici e di monitoraggio ma sono cruciali anche per la sicurezza degli escursionisti che esplorano la sommità del vulcano.
In questo percorso lento dell’Etna verso il Mar Mediterraneo, la continua ricerca scientifica e le analisi dettagliate emergono come fari luminosi che ci permettono di scrutare con chiarezza i cambiamenti in atto. Sebbene la popolazione locale possa essere avvolta da una legittima preoccupazione, i rassicuranti pareri degli esperti sottolineano con fermezza che questo movimento vulcanico si svolge in modo regolare e sereno. Nonostante tale tranquillità, l’incertezza persiste riguardo alla suggestiva congettura della possibilità che l’Etna possa, in un futuro lontano, essere inghiottito dal Mar Ionio, aggiungendo un tocco di mistero a questo spettacolare fenomeno geologico.