Uno scienziato ha rivelato qualcosa di sconvolgente che sta facendo il giro del mondo: potremo essere immortali in 7 anni?
E se qualcuno dicesse che saremo tutti immortali in 7 anni? Non è una persona qualsiasi ad averlo detto, ma uno scienziato riconosciuto e di fama internazionale. Le sue invenzioni sono ancora oggi in uso e servono per migliorare la tecnologia di tutti i giorni. Una rivelazione, questa, che ha fatto il giro del web e del mondo.
Immortali in 7 anni: la predizione
Il nome “Ray Kurzweil” potrebbe risultare sconosciuto, ma in realtà rappresenta una figura di spicco quando si tratta il tema delle intelligenze artificiali e delle sue affinità. Oltre a essere stato un precursore nell’ambito del riconoscimento visivo dei caratteri e della sintesi vocale, è un noto visionario per aver discusso dell’idea di “convergenza”. Questo tratta il momento cruciale delle intelligenze artificiali in cui queste sorpasseranno l’umanità e modificheranno rapidamente il concetto di sociale attuale. Una visione non così lontana secondo lo scienziato visionario.
In un recente video pubblicato dal canale YouTube “Adagio”, viene esaminato nuovamente l’argomento con una nuova prospettiva, riconsiderando le teorie di Kurzweil e sostenendo che non solo la “convergenza”, ma anche il concetto di “vita eterna”, si trovino ormai alle porte.
Secondo quanto affermato dal futurista, ci si avvicina rapidamente al raggiungimento dell’immortalità, prevista già entro il 2030, a soli 7 anni di distanza, mentre l’attuazione della “convergenza” richiederà un arco temporale più ampio. Quindi immortali entro solo sette anni da oggi?
Kurzweil ha affermato che per raggiungere l’immortalità completa si dovrà attendere sino al 2045, ma i nanobot potranno ricostruire e recuperare il corpo contrastando malattie e invecchiamento anche prima. Insomma, questo è un processo che potrebbe portare all’immortalità. Ci sono moltissimi sostenitori di questa teoria ma anche moltissimi oppositori. Questi sostengono che nessuno potrà raggiungere l’immortalità entro il 2030, ma ci sono moltissime persone che affermano il contrario.
Non ci resta che aspettare sette anni per capire come si evolveranno le cose.
Chi è Ray Kurzweil?
Raymond Kurzweil si presenta come un individuo notevolmente versatile. Ha vestito il ruolo di capo ingegnere presso Google, nonché inventore e autore statunitense. Egli ha apportato un contributo di grandissimo valore nell’ambito del riconoscimento visivo dei caratteri, della generazione artificiale della voce umana attraverso la sintesi vocale. Non solo, in una prospettiva più ampia, anche la digitalizzazione del riconoscimento del parlato.
È a Kurzweil, nello specifico, che si attribuisce il merito dell’ideazione della primissima apparecchiatura per il riconoscimento delle voci e la lettura del testo stampato. Un dispositivo destinato alle persone non vedenti. Egli ha altresì sviluppato uno scanner piatto finalizzato al riconoscimento vocale, oltre ad essere l’artefice del primo sintetizzatore musicale in grado di riprodurre con estrema fedeltà il suono di un pianoforte.