L’infezione di streptococco killer che ha messo in allerta il Giappone potrebbe arrivare anche in Europa: situazione drammatica.
In Giappone prosegue l’allerta per l’infezione batterica iniziata lo scorso anno, e si pensa che sia dovuta allo streptococco di gruppo A. Ecco in cosa consiste e perchè preoccupa l’Europa, potrebbe arrivare anche da noi?
Allerta in Giappone
La “sindrome da shock tossico streptococcico” (Stss) è monitorata dallo scorso anno in Giappone, e alla sua base si pensa ci sia lo streptococco di gruppo A. Nel Paese del Sol Levante i casi continuano ad aumentare, e la rara infezione batterica inizia a preoccupare anche l’Europa. Infatti, i numeri sono in crescita, e se nel 2023 l’Istituto Nazionale delle Malattie Infettive (Niid) ha registrato 941 casi, nel 2024 la paura è ancora maggiore, poichè solo a gennaio e febbraio i casi accertati sono stati 378. Attualmente solo due delle prefetture in cui è diviso il Giappone risultano essere prive di casi, mentre in tutte le altre ci sono state infezioni.
Considerando che l’incidenza dello streptococco è recentemente aumentata anche in Italia, non sorprende che la situazione giapponesi inizi a preoccupare l’Europa. Per ora le persone maggiormente colpite dalla Stss sono quelle che hanno dai 30 ai 50 anni di età, e il tasso di mortalità è davvero alto: circa un terzo del totale.
Infezione da streptococco killer
La causa dell’infezione è lo streptococcus pyogenes, un batterio del gruppo A, e principalmente attacca in maniera non grave, causando faringite, scarlattina, febbre reumatica, impetigine, bronchite e polmonite, ma nelle forme più gravi può provocare anche sepsi, meningite e la sindrome da shock tossico streptococcico, che può essere letale. I sintomi solitamente si manifestano tra i 2 e i 5 giorni dopo il contagio, iniziando con mal di gola, tonsille gonfie e arrossate e placche. Successivamente subentrano la febbre, i dolori addominali, le eruzioni cutanee, la tosse e problemi respiratori. Quando l’infezione arriva agli organi interni, può provocare addirittura la necrosi dei tessuti muscolari.
Fortunatamente, nei casi più leggeri si tratta di un’infezione che passa in pochi giorni, ma data la facilità di trasmissione, è bene stare attenti. Infatti l’infezione si trasmette con uno starnuto o tramite il contatto con una ferita aperta. Ad oggi il rimedio più utilizzato è un antibiotico, che viene somministrato per 10 giorni, e fortunatamente si smette di essere contagiosi dopo circa 48 ore dalla prima assunzione. Per non ammalarsi, i medici consigliano di adottare le misure a cui ormai siamo abituati: lavarsi spesso le mani, evitare il contatto con persone infette e coprirsi bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce.