Invalidità revocata dall’INPS: ci sono alcuni casi in cui può succedere, ecco quali sono e perchè si verificano.
Quando viene riconosciuta l’invalidità civile non necessariamente i benefici che ne derivano durano tutta la vita. Ci sono alcuni casi infatti, in cui l’INPS può revocare l’invalidità, e di conseguenza tutti i diritti, le agevolazioni e i benefici ad essa collegati. Ecco quali sono questi casi.
L’invalidità civile garantisce ai cittadini che la ottengono una tutela da parte dello Stato, sotto forma di diritti, agevolazioni e benefici specifici. Per ottenerla si deve innanzitutto richiedere al proprio medico curante un certificato che attesti la patologia che è causa della riduzione della capacità lavorativa o della minorazione fisica, psichica o sensoriale che comporta lo svantaggio, e successivamente procedere con l’inoltro del certificato all’INPS. Lo step successivo sarà il contatto tra l’INPS e il richiedente per fissare una visita medica in cui una commissione valuterà la documentazione.
Successivamente viene redatto un verbale contenente l’esito dell’analisi, che può essere sia positivo che negativo e, nel primo caso, viene indicata anche la percentuale di invalidità riconosciuta. Solo a iter ultimato si può iniziare a usufruire dei benefici derivanti dallo status di invalido civile. Quello che però in pochi sanno, è che l’invalidità civile così come viene riconosciuta, può anche essere revocata, e che non si tratta di uno status che dura per tutta la vita, non sempre almeno. Infatti, in alcuni casi l’INPS può togliere l’invalidità precedentemente concessa.
L’INPS può revocare l’invalidità civile se vengono meno i presupposti per la sua attività. Per attestare questo, l’Ente previdenziale verifica periodicamente le condizioni patologiche indicate sul verbale di rilascio dell’invalidità da parte della Commissione medico-legale di cui sopra e, nel caso in cui queste migliorino, l’INPS può rivalutare la malattia. A questo punto le opzioni sono due: la percentuale di invalidità può essere ridotta, oppure l’invalidità viene revocata del tutto. In tutti e due i casi si verifica una perdita dei benefici, nel primo caso parziale e nel secondo caso totale.
Altre circostanze che possono portare alla revoca dell’invalidità civile sono la mancata presentazione dell’invalido alle visite di revisione senza una giustificazione valida, oppure se si verifica la mancanza della documentazione necessaria per attestare la permanenza delle condizioni che causano l’invalidità. Inoltre, anche l’assenza della cittadinanza italiana e la non iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza (per i cittadini stranieri) o l’assenza del permesso di soggiorno (per gli extracomunitari) può portare alla revoca dell’invalidità.
Infine, anche se si superano i requisiti reddituali o non viene fatta la dichiarazione dei redditi da parte del percettore dell’invalidità l’INPS può revocare l’invalidità. L’unico caso in cui l’invalidità civile non può essere revocata dall’INPS è quando questa viene riconosciuta come permanente.