Niente app di incontri e, anzi, relazioni sessuali / affettive solo con persone note da lungo tempo: la Generazione Z spiazza ancora.
In barba al senso comune gli appartenenti alla Generazione Z preferiscono conoscere i propri partner face to face e non sono amanti delle app di incontri, a differenza degli appartenenti ad altre generazioni.
È quanto emerge da un sondaggio condotto da Business Insider e suffragato da altri studi, che andremo a vedere di seguito.
In un tempo in cui siamo sempre connessi, always on, il senso comune ci potrebbe far pensare che le app di incontri siano un mezzo gettonato per conoscere il proprio partner. In realtà i sondaggi mostrano che i più giovani, nativi digitali, tendono ad utilizzare poco queste app – preferendo le relazioni nate nella “vita reale”.
Secondo un sondaggio condotto a marzo da Business Insider negli Stati Uniti, il 43% dei giovani tra i 18 e i 29 anni ha dichiarato di aver avuto una relazione sessuale / affettiva con una persona nota da tempo e quasi la metà degli intervistati ha dichiarato di preferire metodi tradizionali per conoscere potenziali partner.
Il discorso cambia drasticamente andando a vedere gli appartenenti alla fascia d’età over 65 (i very boomer, i baby boomer): solo il 21% ha dichiarato di aver iniziato una relazione con una persona nota in precedenza, mentre il 52% della categoria ha affermato che il partner era un perfetto sconosciuto prima di iniziare la relazione (tra i giovani questa percentuale è ridotta del 35%).
Ma già nel 2021 uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Victoria (in Canada) sugli studenti universitari forniva dati simili a quelli ottenuti da Business Insider: in quel caso il 68% delle persone intervistate dichiarava di aver avuto un’amicizia con il proprio partner prima di iniziare una vera e propria relazione.
Per questa ragione l’utilizzo di app come Tinder, Badoo, Meetic, Grindr o Bumble, che implicano l’incontro di persone completamente sconosciute, non è in voga tra i più giovani e la spiegazione è stata data dagli stessi zoomer a Business Insider: “L’incessante scorrimento ha reso il processo meno divertente ed eccitante”. I più giovani si sono stancati di fare swipe ri¢¢ght, swipe left, swipe right, swipe left e ancora una volta swipe right, swipe left.
Come dichiarato da una 26enne a Business Insider: “La gente pensa di avere infinite opzioni ma è come quando vuoi guardare una serie su Netflix e finisci per non riuscire a decidere per un’ora, finendo per non guardare nulla”.
Un paragone che mostra frattanto come sia forte il rischio di spersonalizzazione nel momento in cui si utilizza una app di incontri per conoscere persone (una persona diventa un profilo, che è di fatto intercambiabile con qualsiasi altro profilo).
La situazione cambia drasticamente quando si ha a che fare con persone già conosciute o che conosciamo per la prima volta faccia a faccia: diminuisce il rischio di cattive esperienze o di imbarazzanti silenzi.
E come sintetizza una 20enne intervistata a sua volta: “È molto più facile incontrare persone (con le app, ndr), ma trovare qualcuno adatto non è necessariamente più facile. Quindi è facile cadere nell’abitudine di stabilire connessioni superficiali e non cercare qualcosa di più profondo“.