Niente pignoramento dei conti degli italiani, lo dice Giorgia Meloni, che infuriata blocca la norma e la fa saltare.
Giorgia Meloni non ha reagito bene davanti alla norma inserita nella bozza di legge di bilancio 2024 che parla dell’accesso diretto dell’Agenzia delle Entrate ai conti correnti dei debitori, e infuriata la blocca. Il pignoramento dei conti degli italiani non ci sarà.
La norma, che concedeva all’Agenzia delle Entrate il potere di pignorare direttamente i conti correnti dei contribuenti debitori dello Stato senza più passare per gli istituti di credito, avrebbe permesso di risparmiare circa 30 giorni lavorativi rispetto all’iter attualmente in vigore, a grande scapito dei debitori.
In sostanza, l’agente della riscossione avrebbe potuto inviare un ordine immediato di pagamento all’istituto di credito dei debitori, verificando preventivamente e in maniera autonoma la disponibilità economica sui loro conti correnti. Al debitore il prelievo sarebbe stato comunicato entro un mese, pena la nullità dello stesso.
La premier Giorgia Meloni interviene sulla bozza della legge di bilancio 2024 in materia di pignoramento diretto dai conti dei debitori da parte dell’Agenzia delle Entrate, e la fa saltare, ponendo fine al “Grande Fratello fiscale” prima ancora di iniziare. La leader di Fratelli d’Italia combatteva questa norma già ai tempi in cui si trovava all’opposizione durante il governo Conte.
Il Presidente del Consiglio ha espresso la sua contrarietà al Mef, facendo saltare anche una riformulazione della norma apparsa in bozze successive, in cui il prelievo da parte dell’Agenzia delle Entrate sarebbe stato considerato attuabile solamente per i debiti maggiori di mille euro. In definitiva, la norma non sarà inserita nella legge di bilancio 2024.
A dare comunicazione della norma saltata è la stessa Meloni, tramite la sua pagina Facebook, in cui scrive che “nella legge di bilancio NON c’è la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. Consiglio di non inseguire i sentito dire o documenti non ufficiali”.
Se da una parte questa norma permetteva troppe libertà all’Agenzia delle Entrate, dall’altra avrebbe favorito non poco lo snellimento di una procedura ancora molto macchinosa e lenta, per cui sarà necessario comunque un incontro della maggioranza per trovare una soluzione a questo problema, che però non implichino l’accesso diretto ai conti correnti dei contribuenti. Visti i tempi stretti, questo testo potrebbe arrivare in un secondo momento rispetto alla legge di bilancio 2024, come emendamento.