In questa estate ormai quasi al termine dove ci sono sempre segni evidenti del cambiamento climatico, nasce una domanda importante: quali sono le spiagge italiane più sostenibili?
Dal 1999, Legambiente e Touring Club Italia ogni anno lavorano la famosa “Guida Blu”. In un periodo dove, più che mai, la scelta di voler passare una giornata al mare è diventata una questione urgente che riguarda la qualità dell’acqua, la qualità dell’aria, delle spiagge e dei servizi che ci vengono offerti, il concetto di sostenibilità è molto radicato nell’opinione pubblica e privata dei cittadini del mondo.
Questo tema sulla salute del pianeta è molto cruciale e richiede la giusta attenzione, seria e ponderata, al di là delle conversazioni superficiali.
Ma vediamo il lato positivo però, e cioè le località balneari italiane hanno dimostrato un grande impegno per l’etica ambiente, e hanno contribuito alla salvaguardia dei mari e dei litorali. Vediamo quindi le destinazioni con le spiagge più sostenibili che sono spiccate nella classifica e chi c’è al primo posto.
È la Sardegna a piazzarsi al primo posto, vantando ben 7 spiagge: Posada, Cabras, Bosa, Domus de Maria, Budoni, Baunei e Santa Teresa di Gallura.
La Sardegna è un vero paradiso sul Mar Mediterraneo, con spiagge che incantano per la sua bellezza. Non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale però, rappresenta anche un esempio di come la sostenibilità può tranquillamente far parte del turismo e della vita di tutti i giorni. L’attenzione alla qualità dell’acqua, all’ambiente circostante e ai servizi offerti è un segno importante dell’impegno a preservare il patrimonio naturale.
Al secondo posto troviamo la Toscana, con le sue isole del Giglio e di Capraia e le spiagge di Castiglione della Pescaia e Capalbio. Al terzo posto si posiziona la Puglia, la meta estiva di molti italiani. Tra le spiagge pugliesi spicca Nardò, Porto Cesareo e Vieste. In parità con la Puglia c’è la Campania con le sue località come Pollica-Acciaroli-Pioppi, San Mauro Cilento e San Giovanni a Piro.
Chiudono la classifica la Sicilia, dove spiccano come località Pantelleria e Santa Maria Salina, la Basilicata con Maratea e la Calabria con Tropea. La valutazione per la sostenibilità ambientale va a una a cinque “vele blu”.
Quali sono i criteri presi in considerano per assegnare le “vele blu”? In primis la qualità dell’acqua, poi la qualità dell’ambiente intorno alla zona e infine la qualità dei servizi offerti.
L’acqua del mare ovviamente deve essere pulita, con un livello di carica microbioligica molto basso. In più devono esserci i sistemi per la raccolta differenziata, valorizzare la bellezze dei panorami e rispettare le zone pedonali.