Questa è la spiaggia più pericolosa al mondo, anche se veramente bellissimo! Tutti possono andarci ma bisogna fare attenzione.
Questa è la spiaggia più pericolosa del mondo, tanto che ogni giorno ci sono dei semafori che indicano se sia possibile o meno attraversare una certa zona. Purtroppo, molte persone non fanno caso a questi divieti e questi semafori tanto da voler sfidare la natura e ritrovarsi in pericolo. Le sue acque gelide con correnti fortissime potrebbero travolgere chiunque e quando il semaforo è rosso, meglio non oltrepassare la linea. Dove si trova e quali sono le leggende che scrivono la storia di questo posto magico?
Dove si trova la spiaggia più pericolosa del mondo?
Ci troviamo a circa 180 km dalla capitale Reykjavik, in Islanda. La spiaggia di Reynisfjara è un luogo genuinamente speciale. Sebbene non sia l’unica affascinante spiaggia nell’area (penso alla Spiaggia dei Diamanti di cui ho già accennato), ha una sua unica anima e atmosfera. Un’essenza che, verosimilmente, è impossibile percepire altrove.
All’apparenza, si presenta come una spiaggia dalla sabbia vulcanica scura, contornata da scenografiche colonne basaltiche. Tuttavia, uno sguardo attento al contesto rivela che c’è molto di più da scoprire.
Lo scenario è di un’inesprimibile bellezza, e l’atmosfera è resa ancor più straordinaria dalla presenza di una scogliera di pilastri basaltici a forma esagonale che emerge appena al di là della riva, come se fossero le canne di un gigantesco organo. Non meno affascinanti sono i due maestosi faraglioni che si ergono sinuosi dall’oceano.
Un luogo di magia, dove in un attimo si è circondati da meraviglie da ammirare. Inoltre, è impregnato di antiche e fiabesche leggende che conferiscono un’aura particolare, quasi sovrannaturale. È d’altronde degno di nota che la spiaggia nera di Reynisfjara sia riconosciuta dagli esperti come una delle cinquanta spiagge più straordinarie e pericolose del mondo.
Le leggende della spiaggia di Reynisfjara
Secondo il ricco folklore locale, questa spiaggia ospita i “troll”, un piccolo popolo invisibile che emerge solo di notte. Nel corso degli anni, molti islandesi hanno abbracciato questa credenza poiché nessuna spiegazione razionale è stata in grado di rendere conto dei fenomeni strani e spesso imprevedibili dell’isola. Eruzioni vulcaniche sotto i ghiacciai, possenti soffioni sulfurei, pozze termali incantate e singolari “creazioni” naturali.
Due leggende predominanti contribuiscono a “spiegare” la formazione di questo luogo e arricchiscono la sua aura di fascino. La prima narrazione racconta di una donna rapita e successivamente uccisa da due troll in questo stesso luogo. Alla scoperta di questo nefasto evento, il marito della giovane donna li inseguì finché li bloccò su questa spiaggia distintiva. Con il potente amore per sua moglie, vendicò la sua morte trasformandoli in pietra.
La seconda leggenda, invece, dipinge un gruppo di troll che abitava nelle grotte sopra la spiaggia nera di Reynisfjara, soliti attaccare le navi che attraversavano la zona. Tuttavia, due di loro commisero un grave errore: persero la nozione del tempo durante un attacco e furono sorpresi dall’alba ancora in mare. Questa loro distrazione li trasformò in pietra.