Tutti conoscono la ZTL nelle città ad alto traffico. Ma lo sapete che ha ben oltre 2000 anni e l’inventore è molto famoso?
Tutti pensano alla ZTL come la zona a traffico limitato che potrebbe far prendere multe salatissime. Ma il concetto interessante è scoprire che questa è una invenzione di un personaggio storico molto importante e che la sua storia è iniziata ben 2000 anni fa. Facciamo chiarezza?
Che cos’è la Zona a Traffico Limitato?
La Zona a Traffico Limitato, comunemente abbreviata come ZTL, è una specifica area urbana all’interno di una città o di un centro abitato. L’accesso dei veicoli è regolamentato e limitato secondo determinati orari e condizioni. La principale finalità è quella di ridurre l’inquinamento atmosferico e fonico, migliorare la vivibilità delle aree urbane e favorire la mobilità sostenibile.
Questa è una misura adottata dalle amministrazioni locali al fine di affrontare i problemi legati al traffico congestionato e all’alto livello di inquinamento che spesso caratterizzano i centri cittadini. Attraverso il controllo degli accessi dei veicoli all’interno di queste zone, si mira a diminuire il numero di autoveicoli in circolazione. Inoltre si promuove l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, delle biciclette e persino della mobilità a piedi.
Le zone suddette possono essere permanenti o temporanee, con restrizioni operative durante specifici giorni o fasce orarie. I veicoli che possono accedere alla ZTL di solito sono quelli autorizzati, come residenti, veicoli ecologici (ad esempio, elettrici o ibridi), veicoli commerciali per scopi di consegna e mezzi di soccorso. Gli accessi sono spesso monitorati attraverso telecamere o dispositivi elettronici che registrano le targhe dei veicoli autorizzati.
Chi ha inventato la ZTL? Una storia di oltre 2000 anni
Per capire bene questa storia interessante bisogna fare un salto indietro nel passato, di oltre 2000 anni. Il protagonista è Giulio Cesare che si impose in merito al traffico di Roma, seppur ancora non motorizzato.
Nell’anno 45 a.C., Giulio Cesare si impose con fermezza di fronte ai membri del Senato, determinato a porre rimedio a una serie di anni di lavoro da parte di architetti e urbanisti sul tema della viabilità. Attraverso una continua difesa delle sue idee, riuscì a dare forma scritta a ciò che in seguito si sarebbe evoluto nell’emanazione della futura Lex Iulia Maiestatis. Una legge di grande rilevanza nel diritto romano che avrebbe trovato la sua forma definitiva sotto l’Imperatore Augusto nel 8 a.C.
Questo atto rappresentò per molti una sorta di pietra miliare, venendo considerato da diversi storici come il primigenio esempio di un autentico codice della strada nella storia.
Tra le disposizioni di maggior rilievo, si deliberò che durante le ore diurne fosse vietato l’accesso ai carri all’interno del nucleo centrale della città. Quest’area venne delineata da un tracciato che non potremmo facilmente associare all’attuale Roma. Si stabilirono delle eccezioni per le quadrighe dei legionari, i carri d’emergenza e i mezzi impiegati per la pulizia urbana.