Le rate dei mutui cresceranno ancora, la causa è l’inflazione galoppante e un confronto con anni di tassi ai minimi storici.
Dopo gli anni del Covid, in cui i tassi dei mutui erano arrivati ai minimi storici mai riscontrati, la tendenza degli stessi è ora in forte aumento, e non sembrano volersi fermare. Ecco quando la situazione si stabilizzerà.
Le rate dei mutui cresceranno ancora
La situazione attuale è una situazione in cui i tassi di mutui stanno aumentando progressivamente, un pò per effetto del post-Covid, un pò a causa dell’inflazione. Se da un lato infatti i tassi stanno tornando ai periodi pre-Covid (e quindi si stanno alzando in modo fisiologico), dall’altro subiscono un’impennata a causa dell’inflazione che non accenna minimamente a diminuire. Il risultato è uno stato di pessimismo e attesa di tempi migliori.
In Italia i tassi dei mutui sono saliti ovunque, ma il Trentino Alto Adige è la regione dove questo aumento è stato maggiore: qui la rata media del mutuo è salita di quasi 200 euro in un solo anno. Questa crescita incontrollata dipende dall’inflazione, a spiegarlo è il professor Luigi Mittone dell’Università di Trento.
Da dove viene l’inflazione
Durante la pandemia l’economia ha avuto bisogno di un sostegno, arrivato attraverso l’attuazione da parte sia della BCE che di molti governi nazionali, di politiche fiscali e monetarie espansive, che hanno effettivamente aiutato i singoli paesi a superare il lungo periodo del Covid.
Queste misure hanno sì evitato il tracollo economico, ma il rovescio della medaglia è stata l’immissione nel sistema economico di una liquidità notevole. “Questo eccesso di offerta di moneta”, spiega Mittone, “può portare a pressioni inflazionistiche nel tempo”.
Gli effetti sui tassi dei mutui
Queste misure, e la conseguente inflazione, hanno avuto e stanno avendo effetti diretti sui tassi dei mutui e sulle relative rate. Questo avviene quando viene stipulato un mutuo a tasso variabile indicizzato ai tassi BCE. Di conseguenza, quando i tassi BCE salgono, sale anche il tasso del mutuo, e aumenta l’importo della rata.
Per esempio, se si è stipulato un contratto di mutuo di 100.000 euro a 20 anni indicizzato al tasso di rifinanziamento principale della BCE più uno spread dell’1,5%, dalla fine del mese di luglio ad oggi il tasso di mutuo è salito al 3,5%, essendo aumentato il tasso BCE di 2 punti percentuali. Ne consegue che la rata originale di 482 euro è salita a 580 euro.
L’inflazione però non è l’unica causa dell’aumento dei tassi dei mutui, sebbene sia la principale. A far salire i tassi si sono aggiunte la crisi energetica, la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente. Inoltre, non è una sorpresa che dopo anni di inflazione ai minimi storici ci sarebbe stata una risalita, ma sicuramente non ci si aspettava questa impennata.
Mittone rassicura però i possessori di un tasso variabile, dicendo che “è verosimile che entro i prossimi due anni i tassi riprenderanno a diminuire”.