La folle fuga di Turetta si è interrotta perchè il giovane era rimasto senza benzina. Ecco come è stato arrestato il ragazzo.
Filippo Turetta, il 22enne ex fidanzato e assassino di Giulia Cecchettin è stato arrestato in Germania perchè era rimasto senza benzina e senza soldi. Individuato a circa 150 km da Lipsia, il giovane stava tentando di scappare, ma le autorità tedesche lo hanno arrestato e ora dovrà rientrare in Italia e rispondere dell’omicidio di Giulia.
Giulia e Filippo sono stati dichiarati scomparsi lo scorso 11 novembre, quando per l’ultima volta erano stati visti insieme in un parcheggio di Vigonovo, dove i due avevano litigato. La teoria più accreditata è che la morte di Giulia sia avvenuta proprio quella notte, poichè in un video di una telecamera di videosorveglianza si vedono i due lottare e Giulia venire colpita e perdere sangue. Gli inquirenti a riguardo hanno detto che Turetta “poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte colpendola nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse”.
Quindi, stando alla ricostruzione, Turetta avrebbe poi caricato in auto il corpo senza vita di Giulia e sarebbe partito alla volta della Germania. Il corpo di Giulia è stato ritrovato sabato 18 novembre in un bosco tra Piancavallo e Barcis da una squadra della protezione civile e sul corpo c’erano diverse contusioni e segni di coltellate sulle braccia, sulle mani, sul collo e sulla testa. Dalle prime rilevazioni è evidente come Giulia abbia lottato per la propria vita, ma per sapere quale sia stata la causa della morte bisognerà aspettare l’autopsia della prossima settimana.
Inoltre, è quasi certo che Giulia fosse già morta quando il suo corpo è stato gettato nel dirupo dove è stato ritrovato.
Grazie alle immagini delle telecamere sparse per l’Italia è stato possibile ricostruire il percorso seguito da Filippo Turetta. Prima passa a Zero Branco, poi scende a Barcis e poi transita lungo l’intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais. Successivamente l’auto è stata ripresa a Palafavera, a Ospitale di Cortina e, infine, in Austria, dove il sistema targa-system fotografa la Punto di Turetta.
Da più di sette giorni Filippo Turetta aveva iniziato la sua folle fuga. Il ragazzo, ignorando gli appelli sia della famiglia del Procuratore di Venezia a costituirsi, era invece intenzionato a scappare, ma la sua impresa ha avuto vita breve. Il 22enne si trovava nella bassa Sassonia, sull’autostrada A9 non lontano dalla città di Lipsia quando è stato arrestato. Rimasto senza benzina e senza soldi per fare rifornimento, quando sono intervenute le autorità tedesche non ha opposto resistenza all’arresto.
A tradire Turetta sono state le luci della sua auto. Il ragazzo infatti le aveva spente, ed essendo obbligati dalla legge tedesca a tenerle sempre accese, un altro automobilista ha segnalato il suo veicolo. Al momento Filippo è detenuto in un ufficio della polizia tedesca in attesa di essere trasferito in carcere, per attendere poi la decisione sull’estradizione. A valutare il mandato di arresto europeo sarà un giudice tedesco, e se Filippo darà il suo ok al rientro in Italia, la decisione sarà presa entro 10 giorni. In Italia il ragazzo dovrà affrontare un processo per omicidio e rispondere dell’uccisione della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin.