Il gruppo social di Lino Banfi non rispetta gli standard della community di Facebook e viene disabilitato. L’attacco di Lino Banfi a Zuckerberg è durissimo.
Il gruppo Facebook
Il gruppo Facebook dedicato a Lino Banfi e chiamato “Noi che amiamo Lino Banfi official” contava più di 27.000 iscritti, e ricordava tutte le migliori gag ed espressioni dell’attore nei suoi molteplici film, che sono quelle che l’hanno reso famoso e amato da tutto il pubblico. Non si può certo dire che gli epiteti utilizzati dall’attore pugliesi fossero formulati in un italiano forbito, ma fanno pur sempre parte della cultura cinematografica italiana.
Il gruppo, come molti altri sul noto social network, non aveva certo intenzione di offendere qualcuno nello specifico, o di denigrare e screditare. L’unico intento era quello di rivivere i film dell’amato attore attraverso meme e battute, ridendoci su come se si fosse al bar tra amici! Ma all’algoritmo questo non è proprio piaciuto!
Cosa è successo
Mentre tutto il mondo aspetta sviluppi circa il fantomatico incontro di MMA tra Mark Zuckerberg ed Elon Musk, dalla scena italiana emerge un nuovo sfidante per il CEO di Meta: Lino Banfi.
Il gruppo Facebook, a causa del mancato rispetto di alcuni standard della community del social network, è stato chiuso. L’accusa è quella di linguaggio volgare! Tra i post è vero, non mancavano esclamazioni tipiche del linguaggio banfiota come “Porca puttena, disgrazieto maledetto, ti metto l’intestino a tracollo” e molte altre, ma a far scattare l’algoritmo è stata l’esclamazione meno volgare di tutte: “Picchio De Sisti”.
Di punto in bianco l’algoritmo di Zuckerberg ha deciso di cancellare l’intero gruppo, ritenendolo inadeguato agli standard di Facebook. Viene da chiedersi se questo algoritmo funzioni come dovrebbe, visto che in questo caso non ha saputo distinguere un insulto finto da uno reale, e che invece purtroppo molto spesso lascia impunite community ben più violente e pericolose!
L’attacco di Nonno Libero
Dopo la chiusura del gruppo social Lino Banfi si è scagliato contro l’algoritmo di Facebook, che accusa di censura e di mettere al bando i suoi fans. Ecco allora che Nonno Libero corre in difesa dei suoi fans scrivendo al Corriere: “Qui ci starebbe bene un bel…<<PORCA PUTTENA>>!”.
Nella sua lettera aperta al Direttore del Corriere della Sera, di cui Banfi è un fedele lettore, l’attore pugliese espone la questione, raccontando della nascita e dell’esistenza del gruppo Facebook a lui dedicato, ideato e coordinato da Calogero Vignera. Banfi pone l’accento sulla molteplicità dei suoi fans, che sono persone appartenenti a ben 4 generazioni differenti, e che quotidianamente pubblicavano cose bellissime in suo onore.
Oltre a esporre i fatti, Lino Banfi si lascia anche andare ad insulti veri e propri contro il CEO di Meta, sfogando tutta la sua rabbia e definendolo “arcimiliardario maledetto” e chiedendosi “chi chezzo lo conosce?”. Continua inoltre sfidandolo apertamente: “Se vuole la guerra, mi sfogo! Chezzo! Chepo di chezzo! Ti metto i menischi nella scapolomerale! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo! Porca puttena per tre volte e, dulcis in fundo: mi sono rotto le pelle. E adesso fatemi pure arrestare!”.