La “Casa sulla Luna” italiana sarà abitabile. Ecco in cosa consiste il progetto dell’ASI per un’abitazione sulla Luna.
La NASA, l’ASI e la TAS di Torino stanno per realizzare una casa sulla Luna per gli astronauti del Programma Artemis. Ecco quali sono le criticità di questo progetto avveniristico che potrebbe rivoluzionare i viaggi nello spazio.
Una svolta epocale
Il dottor Mario Musmeci dell’Agenzia Spaziale Italiana parla di questo progetto che sta per essere approvato, che mira a costruire una vera e propria casa sulla Luna, dove andranno ad abitare gli astronauti del Programma Artemis della NASA, e che si chiamerà Multi-Purpose Habitation Module. Il progetto di una casa sulla Luna nasce dalla volontà di arrivare su Marte: la Luna è a metà strada tra la Terra e il Pianeta Rosso, e una base sul suolo lunare sarebbe una svolta epocale.
La scelta per la costruzione di questa casa è ricaduta sull’Italia perchè l’ASI ha già costruito moduli abitativi per la Stazione Spaziale Internazionale, e il progetto è già stato approvato in prima istanza dalla NASA con l’Element Initiation Review (entro marzo l’approvazione definitiva con la Mission Concept Review).
Il Programma Artemis
Il Programma Artemis prevede una permanenza sulla Luna lunga diversi anni, perchè, come già anticipato, il vero obiettivo della missione è Marte. Artemis ha scelto come terreno di costruzione dell’unità abitativa il polo Sud della Luna, perchè qui è stata già osservata una grande quantità di acqua ghiacciata, utile sia per la sopravvivenza degli astronauti che per il carburante.
La casa potrà ospitare i vari lander che atterreranno sul suolo lunare fino a due settimane e avrà un diametro di 3 o 4 metri. Per trasportare il materiale sulla Luna ci si avvarrà di diversi lander tramite la Gateway, la futura stazione spaziale lunare. Il Programma avrà diverse fasi, e la casetta entrerà in gioco non prima del 2030, viste le numerose sfide che si dovranno affrontare per la sua progettazione e costruzione.
La Casa sulla Luna
Mario Musmeci, tecnologo ricercatore presso l’Unità di Ingegneria del Direttorato Programmi dell’ASI e Focal Point per l’ingegneria degli studi del Programma Artemis, descrive la futura “casetta sulla Luna”, come lui stesso la definisce. La casa sarà equipaggiata con tutto il necessario sia in termini di attrezzatura spaziale (guanti di ricambio, strumenti per la riparazione delle tute, strumenti scientifici, ecc.) che domestica (una mini-cucina, dei posti per dormire, una parte per produrre il cibo, ecc.).
L’intento dell’ASI è creare un modulo che faccia sia da casa che da laboratorio per gli astronauti. Attualmente l’unità abitativa è pensata per ospitare due astronauti, ma in caso di emergenze ci si può entrare anche in quattro. Musmeci paragona il progetto della casa sulla Luna a una sorta di autogrill: una stazione alla quale arrivare per riposarsi e ricaricarsi, e dalla quale ripartire per andare su Marte.
Casa sulla Luna: le sfide da superare
Tra le sfide maggiori ci sarà quella di affrontare la notte lunare, che dura 14 giorni e porta con sé temperature bassissime, a causa delle quali i pannelli non funzionano: il modulo sarà dotato di batterie che permetteranno la sopravvivenza anche in queste condizioni estreme.
Le batterie devono essere quindi “spazializzate” per resistere ai raggi cosmici e agli sbalzi di temperatura. A essere sfidante è anche il discorso della gravità, poichè il modulo dovrà essere usato a gravità 1 / 6, che vuol dire che dovranno essere prodotti dei mockup in scala 1:1 e ci sarà un utilizzo completamente diverso dei computer e dei laboratori che verranno installati nella casa.
Poi, c’è la regolite, che crea un effetto simile al borotalco quando qualcosa vi atterra sopra e, a causa della bassa gravità, torna a terra molto lentamente. L’ambiente andrà quindi controllato anche sotto questo punto di vista, per evitare che la regolite si posi sui pannelli solari inificiandone il funzionamento. La soluzione più semplice sembra essere la rimozione della regolite meccanica o con aria forzata, ma ci sono diverse riunioni in corso per trattare questa problematica.