I medici italiani si stanno mobilitando in vista di uno sciopero imminente come reazione alle proposte di taglio delle pensioni e alla carenza di risorse nel settore sanitario.
Da un crescente malcontento a un crescente senso di indignazione, i medici d’Italia stanno sollevando la loro voce contro le modifiche previste nella Manovra economica che influenzano il loro futuro pensionistico. Secondo le ultime indiscrezioni, la nuova Legge di Bilancio propone tagli alle pensioni dei dipendenti pubblici che andranno in pensione nel 2024, e non prevede risorse sufficienti per il Servizio Sanitario Nazionale. Con l’approvazione della Legge di Bilancio al Senato, i sindacati Anaao Assomed e Cimo Fesmed hanno annunciato una situazione di agitazione.
Medici italiani in rivolta
I sindacati Anaao Assomed e Cimo-Fesmed hanno ufficialmente dichiarato una situazione di agitazione e stanno pianificando uno sciopero che si terrà alla prima opportunità disponibile. In tutte le strutture sanitarie saranno organizzate assemblee sindacali durante le quali verranno illustrate le conseguenze della Manovra economica sulle pensioni. Si parla di una possibile riduzione dell’assegno pensionistico per almeno 50.000 persone, con un impatto che potrebbe arrivare fino a 26.347 euro all’anno per il resto della loro vita.
Le due principali organizzazioni sindacali stanno denunciando questi tagli come un inaccettabile attacco ai diritti pensionistici acquisiti dai medici, in quanto le modifiche proposte riguardano la riduzione delle aliquote di rendimento dei contributi versati prima del 1996. Questo colpirà direttamente quasi il 50% del personale medico attualmente in servizio, causando una perdita stimata tra il 5% e il 25% degli assegni pensionistici annui, da moltiplicare per l’aspettativa di vita media. Questi cambiamenti normativi sono stati giudicati vergognosi e minacciano di minare la fiducia tra il governo e i cittadini.
Come risultato di ciò, i sindacati Anaao Assomed e Cimo Fesmed chiedono con fermezza al governo di ritirare queste misure e di stanziare ulteriori risorse per il Servizio Sanitario Nazionale. In caso di una risposta negativa da parte del governo, i sindacati sono pronti a collaborare con altre organizzazioni sindacali per dichiarare uno stato di agitazione, con l’obiettivo di organizzare uno sciopero generale entro la fine dell’anno.
I tagli alle pensioni e al Servizio Sanitario Nazionale
Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani, ha criticato duramente i tagli alle pensioni, considerandoli un affronto verso i medici del Servizio Sanitario Nazionale. Ha sottolineato che i diritti pensionistici acquisiti non possono essere eliminati tramite legge e ha affermato che sono disposti a intraprendere qualsiasi azione necessaria, compreso l’organizzare uno sciopero generale, seguendo l’esempio di quanto accaduto in altri paesi europei.
I sindacati sono preoccupati per la mancanza di investimenti adeguati nel Servizio Sanitario Nazionale, date le attuali necessità e l’incremento dell’inflazione. Inoltre, evidenziano che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2022-2024 porterà a ulteriori perdite del 10% del potere d’acquisto per i professionisti del settore sanitario e lamentano l’assenza di detassazione e aumenti salariali, a differenza di quanto concesso ad altri settori, come i baristi e gli operatori turistici.