Non solo squali, nuova allerta in Italia: l’invasione di meduse, una specie mortale, preoccupa le autorità. Tutto quello che c’è da sapere.
È un’estate un po’ così. Seppur con oltre un mese di ritardo rispetto al 2022, il caldo è arrivato: quello brutto, quello dei quaranta e passa, quello afoso, appiccicoso, insopportabile. Dormire è il vero problema perché di giorno tra lavoro, docce, passatempi e intrattenimento, si sopravvivere, ma se non tira un alito di vento la notte, e fa caldo, è tutto più difficile.
Un’estate un po’ così in Italia, dove si toccano con mano i segni tangibili del cambiamento climatico che sta per il momento solo trasformando il nostro Pianeta, ma che alla lunga potrebbe devastarlo e distruggerlo: non è un caso che dalle nostre spiagge continuano ad arrivare segnalazioni di un numero sempre più elevato di squali affamati, a poche miglia dalle coste, per le cause più disparate.
Caldo, fame, pesca illegali, squali feriti che vogliono morire in solitudine. E fa niente se la maggior parte di questi terribili animali sono innocui e non attaccano l’uomo, come le verdesche: trovatevici voi di fronte a uno squalo, lì capirete che è un palliativo sapere che è non vi attaccherà.
In Australia hanno causato morti
Come non bastassero gli squali in Sicilia, nel Salento, a Ischia, Capri e Procida ma anche a Livorno, ecco un nuovo alert delle Autorità, altro segno tangibile che il cambiamento climatico è il problema dei problemi. “Bisogna stare molto attenti, la Caravella portoghese è molto pericolosa, i suoi tentacoli possono provocare conseguenze anche molto serie”. Lo dice con un tono di estrema preoccupazione Totò Martello, sindaco di Lampedusa, come se gli sbarchi dei clandestini non rappresentassero di per sé un problema.
Un esemplare della terribile medusa, la caravella portoghese, un idrozoo marino, con un solo lungo tentacolo di cnidociti velenosi sospeso sotto la sacca galleggiante con il quale l’animale cattura le prede, era stata già avvistata un mesetto fa. Chi sperava fosse un un’eccezione nei nostri mari, si sbagliava, ne è stata avvistata un’altra, il che lascia presupporre che ve ne saranno altre là fuori, visto che il sifonoforo è un animale prettamente coloniale, formato da piccoli polipi, che sono collegati tra loro e funzionano come singoli organi di organismi cellulari, specializzati al punto da dipendere tra loro.
In Australia, dove ce ne sono molte di più, sono balzate alla cronaca per aver provocato almeno tre vittime, a causa delle sue punture. Oltretutto quando galleggia può essere confusa con una bottiglia di plastica o con una normale medusa. Ma normale medusa non è, è un sifonoforo: mai attenzione e non toccatele per nessun motivo, ma avvisate la Guardia Costiera immediatamente.
