Mutui, con i tassi di interesse alle stelle che hanno raggiunto livelli senza precedenti, l’acquisto di una casa è diventato un’impresa praticamente impossibile per molte famiglie italiane, mettendo a dura prova la loro capacità finanziaria.
Negli ultimi due anni, l’economia italiana ha subito importanti cambiamenti, con notevoli effetti sul mercato immobiliare. Secondo un’analisi condotta dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi), i tassi di interesse sono triplicati, contribuendo a una diminuzione del 12% nel mercato immobiliare nei primi nove mesi del 2023. Questi dati riflettono un evidente spostamento nelle priorità delle famiglie italiane, influenzate dal costo dei mutui e dalla crescente incertezza economica.
Aumento esponenziale dei tassi di interesse
L’ultimo periodo ha evidenziato una situazione critica, con il delicato equilibrio tra i tassi di interesse e l’inflazione che ha messo a dura prova la capacità di indebitamento delle famiglie italiane.
La significativa impennata dei tassi di interesse è stata principalmente causata dall’intervento della Banca Centrale Europea (BCE), portando il costo del denaro al 4,5%. Ciò ha determinato un considerevole aumento nei tassi praticati dalle banche per i mutui erogati alle famiglie, raggiungendo una media del 4,40% a fine dicembre 2023, triplicando rispetto al minimo storico dell’1,45% registrato nel gennaio 2022. Questo repentino aumento ha inevitabilmente contribuito a una diminuzione delle richieste di mutui, scese di 2,3 miliardi di euro nel corso del 2023, nonostante le agevolazioni per gli under 36.
Contrazione degli acquisti immobiliari
Il declino del mercato immobiliare italiano nel 2023 ha avuto conseguenze tangibili, con una significativa diminuzione delle compravendite di abitazioni. Alla fine di settembre 2023, il numero totale di transazioni si è ridotto a 507.879, rispetto alle 576.115 registrate nello stesso periodo dell’anno precedente, segnando un calo significativo dell’11,8%. Questa tendenza ha coinvolto tutte le regioni e tutte le categorie di abitazioni, con una diminuzione particolarmente accentuata nelle compravendite di abitazioni nuove, che hanno registrato un calo del 15,9%.
La stragrande maggioranza delle transazioni coinvolge persone fisiche, rappresentando circa il 95% degli acquirenti. Nonostante ciò, si è registrato un lieve calo nel numero di acquirenti che hanno usufruito delle agevolazioni sulla prima casa, passando dal 65,3% nel 2022 al 62% nel 2023, e ulteriormente rispetto al 68,4% del 2021, indicando un mutamento nel comportamento degli acquirenti rispetto agli anni precedenti.
L’analisi dei dati svela anche una modifica nelle abitudini di finanziamento degli acquirenti. Con i tassi alle stelle, solo il 41% degli acquirenti ha optato per mutui ipotecari nel 2023, rispetto al 52% nel 2021, quando i tassi erano significativamente più bassi. Questo suggerisce che le famiglie italiane stiano cercando alternative di finanziamento o rimandando l’acquisto di immobili a causa delle condizioni economiche sfavorevoli.
Impatto sui mutui attuali
Con i tassi di interesse al 4%, anche i mutui hanno subito un aumento. Ad esempio, le rate dei mutui a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il “rimborso” mensile dovrebbe salire del 55-65%.
Per i mutui esistenti, la situazione è differente: mentre non si osserva alcuna variazione per quelli a tasso fisso, le rate dei mutui a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 70%.