Inondazione in Libia, più di 16.000 tra morti e dispersi, la tempesta Daniel ha sepolto Derna sotto l’acqua.
Sono giorni difficilissimi in Libia, dove la tempesta Daniel sta mietendo vittime su vittime. Vento e pioggia stanno letteralmente spazzando via la Cirenaica.
L’inondazione
Con epicentro a Derna, l’inondazione causata da Daniel ha distrutto le dighe sul fiume Wadi, che hanno rilasciato 33 milioni di metri cubi di acqua, che hanno travolto la città, sommergendo case, strade e palazzi e facendo scomparire interi quartieri.
Al momento non è ancora possibile avere una stima esatta dei danni, sia alla città che alle persone, poichè risulta difficile accedere all’area a causa delle svariate milizie armate. Secondo un portavoce del Ministero degli Interni del governo della Cirenaica però, le vittime di Derna avrebbero superato i 6000 morti e attualmente i dispersi sarebbero circa 10.000.
Le vittime sono state estratte dal fango e dalle macerie a mani nude e sono state seppellite in fosse comuni alle porte della città.
Il messaggio del Papa
Tempestivo il telegramma del Papa, in cui esprime il suo cordoglio e profonda tristezza per l’enorme perdita di vite umane, assicurando le sue preghiere alla popolazione. Insieme a Papa Francesco, anche Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al presidente del Consiglio libico, affermando la disponibilità dell’Italia a contribuire ai soccorsi.
Una situazione complicata
Stando a quanto dicono gli esperti, questa tempesta è un fenomeno estremo, dovuto al riscaldamento globale. Nei giorni scorsi aveva già colpito la Grecia, la Turchia e la Bulgaria, dove le vittime sono state solamente 27.
La tempesta Daniel non ha colpito solamente Derna però, ma anche altre zone come Bengasi e Sousse, al-Mary e al-Bayda. In queste zone i dispersi arriverebbero a quota 6000. I quattro porti petroliferi principali della Libia sono stati chiusi per evitare danni, e le operazioni di soccorso sono rese ancora più difficili dalla situazione politica: l’esecutivo di Hamad non è riconosciuto a livello nazionale. Il Comune ha chiesto un intervento urgente da parte dei paesi esteri e l’apertura di un corridoio marittimo per assistere la popolazione residente.
Gli aiuti esteri
Tripoli ha annunciato l’invio a Derna di 50 ambulanze e 75 medici, oltre a un convoglio per rafforzare le cliniche sul campo, mentre il capo della General Service Company di Tripoli ha spedito dozzine di escavatori per aiutare le operazioni di soccorso sotto le macerie. L’Onu ha assicurato il proprio sostegno con la missione locale Unsmil e i primi a mobilitarsi sono stati Tunisia, Egitto, Algeria e Qatar. Per quanto riguarda l’Italia, Tajani sta valutando il tipo di aiuti da inviare.