La pasta integrale fa bene, ma se non ha un requisito in particolare deve essere assolutamente evitata in ogni modo.
La pasta integrale fa bene o male? In realtà, per la sua composizione, questa è una tipologia di pasta adatta ad ogni tipo di regime o scelta alimentare. Gli esperti mettono in guardia solo per un determinato fattore, motivo per il quale sarebbe meglio non consumarla. Ma quando? Facciamo chiarezza.
La pasta integrale è un alimento completo e nutritivo, benefico per la salute di tutti gli individui e adatto ad una dieta completa. Una delle sue caratteristiche principali è offrire una quantità di nutrienti maggiori di quella raffinata.
È quindi ovvio che venga considerata come una opzione da prendere in considerazione, grazie anche al grande apporto di fibre alimentari che migliorano la digestione. Non solo, questo tipo di pasta favorisce la sazietà e la perdita di peso stabilizzando anche l’indice glicemico. È una tipologia facilmente reperibile al supermercato, con brand delle migliori marche.
Come accennato, la varietà integrale ha un indice glicemico totalmente differente dalla pasta raffinata. Il suo assorbimento è lento e non ci sono dei picchi/cali di glicemia nel sangue. Inoltre regala un senso di sazietà salutare, così che non venga fame a tutte le ore del giorno. Oggi sul mercato ci sono molte forme diverse a scelta, divertenti anche per i bambini.
Quando la pasta integrale fa male? Gli esperti lanciano l’allerta. Infatti moltissimi consumatori, per risparmiare, tendono a comprare tipologie con brand non conosciuti e qualità non controllata. Leggere le etichette è il primo step per essere certi di cosa si sta per consumare.
In questo tipo di pasta, sono le micro tossine a renderla nociva. Le muffe che si manifestano nel tempo contaminano il cereale. Cosa vuol dire? La pasta che si acquista deve essere controllata da un servizio qualità eccellente e il tutto deve essere riportato in etichetta.
Non è tutto, infatti è indispensabile controllare da dove i grani utilizzati provengano. Quali sono quelli che potrebbero essere usati, con un contenuto di metalli pesanti che possono essere presenti all’interno del terreno di coltura. Ci sono dei produttori che potrebbero aggiungere additivi, proprio per migliorare la consistenza e anche la durata di conservazione per la distribuzione mondiale.
Quindi, se la pasta integrale non possiede tutti i requisiti e non passa il controllo qualità come da etichetta presente non dovrà essere mangiata. Il consiglio è di leggere attentamente l’etichetta o comunque avvalersi di marchi noti, già conosciuti seppur con un prezzo leggermente più alto. L’etichetta è un biglietto da visita importante per tutti i prodotti da consumo e non solo.