Paura in Val Padana per la forte scossa di terremoto che ieri ha colpito Rovigo. Dopo il 25 ottobre la terra torna a tremare.
Paura in Val Padana
La terra torna a tremare in Val Padana, e lo fa nella giornata di ieri, domenica 29 ottobre, a Rovigo. L’epicentro è stato registrato in un punto molto vicino a quello dell’evento sismico dello scorso 25 ottobre, e anche la magnitudo è la stessa: 4.2. La scossa è stata avvertita in tutto il centro-nord e nell’area della Pianura Padana tra Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, con una particolare intensità tra Rovigo e Mantova.
Stando a quanto riportato, l’epicentro si trova a circa due chilometri dal comune di Ceneselli, a 26 chilometri da Ferrara e a 32 chilometri da Rovigo, situato poco a nord rispetto all’area della Pianura Padana. Si ricorda che proprio in quest’area, nei mesi di maggio e giugno del 2012, si è verificata un’importante sequenza sismica che ha spaventato non poco la popolazione.
Dopo i primi sopralluoghi non sembrano esserci stati danni a cose o persone, e lo stesso governatore del Veneto Luca Zaia ha affermato che “le strutture della nostra Protezione civile stanno effettuando una ricognizione per verificare eventuali conseguenze”.
La scossa del 25 ottobre
Lo scorso 25 ottobre, nella stessa zona e con la stessa potenza, si era verificato un terremoto alle 15.45. L’epicentro si trovava circa 8 chilometri sotto la superficie, al confine tra Veneto ed Emilia Romagna e la scossa è stata avvertita in tutto il nord-est del nostro paese. Anche in quel caso non sono stati registrati danni a cose o persone, ma la paura è stata tanta.
Stando alle segnalazioni giunte alla sala operativa del comando dei vigili del fuoco, i comuni dove la scossa è stata avvertita maggiormente sono stati quelli tra Ceneselli, Rovigo, Ferrara, Mantova e Verona. Proprio a Ferrara molte persone sono scese in strada.
Una zona a rischio
Sebbene questa zona non faccia parte delle aree ad alto rischio sismico italiane, si trova comunque ai confini di una faglia che attraversa la Pianura Padana a ovest della città di Ferrara, e che in passato ha già causato terremoti di forte intensità, che hanno superato anche la magnitudo 5. Nello specifico, ci si riferisce allo sciame sismico che tra il 20 e il 29 maggio del 2012 ha colpito le province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo, e che è notoriamente conosciuto con il nome di “terremoto dell’Emilia”.
All’epoca i terremoti più violenti furono due: uno verificatosi a Finale Emilia alle 4:03 del 20 maggio, di magnitudo 5,9, e l’altro avvenuto a Mirandola il 29 maggio, di magnitudo 5,8. In totale i due sismi hanno provocato la morte di 27 persone, e sparso il panico in tutta la regione.
Va da sé quindi, che i due terremoti registrati in questi giorni rimandino la memoria a quei tragici eventi di undici anni fa, e che la paura riaffiori come se tutto fosse successo ieri. Seguiranno aggiornamenti.