Pensione di reversibilità, cambiano gli importi per i superstiti: le nuove cifre

Dal 1° gennaio 2025 sono state introdotte alcune novità che riguardano la pensione di reversibilità: cosa cambia per i beneficiari.

Con il regio decreto legge del 14 aprile 1939 venne introdotta per la prima volta in Italia la pensione di reversibilità, l’assegno riconosciuto ai familiari superstiti di un soggetto deceduto. Questa misura, nel corso degli anni, ha subito varie modifiche.

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Pensione di reversibilità, cambiano gli importi per i superstiti: le nuove cifre (adriatico24ore.it)

Anche nel 2025 sono state introdotte delle novità per la pensione di reversibilità sia per quanto riguarda gli importi erogati dall’Inps che per le modalità di accesso al trattamento pensionistico. Analizziamo cosa è cambiato dal 1° gennaio per questo sostegno finanziario dedicato ai superstiti di un pensionato o di un lavoratore deceduto.

Pensioni di reversibilità, tutte le novità per il 2025: importi e soglie d’accesso aggiornate

A partire dal 1° gennaio sono state introdotte delle novità, come anticipato, per quanto riguarda la pensione di reversibilità. La prima riguarda gli importi erogati che, in linea con le altre pensioni e le prestazioni assistenziali, sono stati aggiornati tenendo conto dell’Indice Istat, accertato allo 0,8%.

Gli assegni sono saliti, dunque, seguendo il meccanismo a scaglioni utilizzato per le pensioni. In particolare, questo sistema prevede tre distinte fasce che si basano sull’importo stesso dell’assegno: le pensioni sino a 4 volte l’assegno minimo sono state rivalutate dello 0,8%; i trattamenti compresi tra 4 e 5 volte il minimo sono saliti dello 0,72% (90% del tasso Istat); le pensioni di importo oltre 5 volte il minimo hanno subito un aumento dello 0,6% (75% del tasso Istat). Per fare un esempio, chi percepisce un assegno mensile di 1.500 euro ha avuto una rivalutazione del trattamento dello 0,8% pari a 12 euro al mese.

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Pensioni di reversibilità, tutte le novità per il 2025: importi e soglie d’accesso aggiornate. Credits: Ansa foto (adriatico24ore.it)

Anche i limiti di redditi per accedere alla pensione di reversibilità sono stati aggiornati a partire dal 1° gennaio 2025. Nello specifico, per godere del trattamento pieno i soggetti non dovranno avere un reddito superiore alla soglia di 20.489,82 euro. Con un reddito compreso tra 20.489,82 e 27.319,76 euro, la pensione di reversibilità sarà erogata al 75%, mentre l’importo erogabile ammonterà al 60% se il reddito del titolare supera la soglia dei 27.319,76 euro. Infine, l’assegno sarà pari al 50% se i redditi del soggetto sono oltre il limite di 34.149,70 euro.

Questi limiti non vengono tenuti in considerazione se nel nucleo familiare del beneficiario sono presenti componenti minorenni o con disabilità. In questi casi, l’importo, indipendentemente dal reddito, sarà erogato per intero.

Non hanno subito variazioni, invece, le quote spettanti ai familiari del defunto che rimangono quelle già in vigore in passato: 60% della pensione del defunto se il coniuge è l’unico superstite; 70% per il figlio se quest’ultimo era a carico del defunto o se disabile o minore; 80% se i superstiti sono due figli; 100% in caso di 3 o più figli.

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